Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro: si avvicina la scadenza

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Siamo ancora a maggio, ma non è mai troppo presto per pianificare la mobilità sostenibile del futuro della nostra azienda. Anzi, proprio giocare d’anticipo è una mossa astuta se l’obiettivo è stabilire nuove politiche di mobilità, stringere partnership o investire in flotte e app da inserire nel PSCL. Sebbene la legge ponga al 31 dicembre di ogni anno la scadenza ultima per presentare il PSCL, oggi è già il momento di fare mente locale e avviare almeno le fasi preliminari come la stesura del questionario da sottoporre ai dipendenti. D’altronde dicembre non ci metterà molto a fare capolino sul calendario e, tra estate, vacanze e ripresa di tutte le attività a settembre, rischiamo di lasciare in secondo piano questo lavoro. Potrebbe sembrare un ragionamento da ascensore, un po’ vago e qualunquista. Ma in realtà chiunque lavori in un’azienda sa bene quanto prendere decisioni, avviare processi e cambiare una filosofia aziendale sia un impegno complesso e richieda tempo. Redigere un PSCL non è da meno; soprattutto in considerazione delle diverse sezioni, più o meno strategiche, che lo compongono. Da non dimenticare è inoltre il monitoraggio delle linee operative proposte nel documento dell’anno precedente. Davvero è possibile ridursi al 1 dicembre per fare il bilancio di un intero anno?

Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro: scadenze e continuatività

L’art. 229, comma 4 del decreto Legge n. 34/2020, anche conosciuto come Decreto Rilancio, ha stabilito che ogni azienda con 100 dipendenti o più operanti in una stessa sede è tenuta a nominare un Mobility Manager che rediga il Piano Spostamenti Casa-Lavoro aziendale (PSCL). Le condizioni per determinare il numero dei dipendenti includono coloro che quotidianamente si recano presso la stessa sede, in virtù di contratti di appalto di servizi o altre forme di distacco. Il compito affidato al Mobility Manager consiste nel fornire un supporto continuativo alle fasi di indagine, pianificazione, programmazione, promozione e monitoraggio delle iniziative incluse nel PSCL. È importante sottolineare il termine “continuativo” perché rende bene l’idea di quanto si tratti di un’attività strategica, progressiva e impegnativa, che non può ridursi ad un progetto frettoloso. La redazione del documento deve inoltre seguire delle linee guida ministeriali, approvate il 4 agosto 2021, che per dettaglio e complessità rendono impossibile la stesura dell’ultimo minuto. Al di là dell’inevitabile ed incombente imposizione legislativa, i vantaggi di un PSCL si riflettono positivamente sull’ambiente, ovviamente, ma anche sulla promozione della salute dei propri dipendenti; del loro benessere e della loro maggiore propositività sul posto di lavoro. 

Linee guida del PSCL e progettualità

Come accennato, la progettualità caratterizza necessariamente ogni fase della stesura del PSCL sintetizzabile nelle diverse linee guida ministeriali. La procedura suggerita dal testo ufficiale inizia dalla somministrazione di un questionario ai dipendenti che indaghi le attuali abitudini di spostamento, le necessità e la propensione a provare soluzioni alternative. Bisogna inoltre approfondire ed esaminare sia l’accessibilità della sede lavorativa che la disponibilità di trasporti, piste ciclabili, torri di ricarica e mezzi in sharing nei paraggi. Già questa prima fase del PSCL, come è intuitivo, richiede tempo e impegno. Oltre a definire le domande da inserire nel questionario, non dobbiamo dimenticare che le risposte vanno raccolte, le informazioni incrociate e quindi interpretate nell’ottica della parte successiva del documento: quella strategica. 

Sulla scorta dei dati raccolti attraverso il questionario, il Mobility Manager deve proporre iniziative per incentivare spostamenti più ecologici da parte dei colleghi. Dunque, la linea guida sulla progettazione delle misure segna un’altra fase che accorcia le distanze rispetto al 31 dicembre. In questa sezione del PSCL il Mobility Manager deve inserire tutte le iniziative da proporre ai propri colleghi, ovviamente nei limiti di spazi, capacità e caratteristiche dell’azienda. Con l’obiettivo di disincentivare il ricorso al mezzo privato, le possibili strategie per ridurre l’impatto ecologico dell’intero personale potrebbero essere il ricorso ai mezzi pubblici o la spinta all’utilizzo della micromobilità.

Spesso però queste nuove politiche di spostamento devono essere accompagnate da vantaggi concreti; infatti diversamente le persone difficilmente accettano di cambiare le proprie abitudini. Abbonamenti a prezzi agevolati, politiche di premiazione o gamification sono interessanti leve ma che ovviamente devono essere studiate, approvate e stabilite con giusto anticipo per essere inserite in un PSCL. Non dimentichiamo che nel documento bisogna elencare linee strategiche davvero attuabili, in quanto l’azienda sarà tenuta a monitorarne l’andamento e a renderne conto l’anno successivo.

Monitoraggio del Piano Spostamento Casa Lavoro

La fase di monitoraggio è un altro impegno costante che riguarda il Mobility Manager. Infatti, successivamente all’implementazione del PSCL, questo professionista deve comunicare e coinvolgere il resto del personale nel cambiamento e soprattutto monitorare i risultati ottenuti in relazione alle misurazioni prestabilite in fase di pianificazione. L’anno successivo il PSCL deve essere aggiornato alla luce delle conquiste registrate nel corso dell’anno. 

Per essere consapevoli dell’andamento e del successo delle politiche è importante effettuare un costante controllo che non si riduca all’ultimo. Questo sarebbe infatti poco proficuo e, soprattutto, paradossalmente più complesso rispetto ad un impegno dilatato nel tempo. Insomma, anche se il 31 dicembre sembra ancora lontano, si avvicina la scadenza del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro; o per meglio dire si accorciano le tempistiche da poter destinare alle diverse fasi di realizzazione di un PSCL. 

Proprio perché si tratta di un lavoro complesso, lungo e dettagliato che non può essere preso sottogamba, non può concretamente essere realizzato all’ultimo minuto. Se la nostra azienda non ha risorse interne a disposizione per fronteggiare un impegno di tali dimensioni e tempistiche, allora è il caso di affidarsi a consulenti esterni che si occupino di Mobility Management

Se vuoi supporto per la redazione del tuo Piano Spostamento Casa Lavoro contatta i nostri consulenti

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