Inquinamento nelle città: il rapporto Mobilitaria 2024

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Il rapporto Mobilitaria 2024 ha rivelato il tasso di inquinamento nelle città di 14 località italiane tra traffico e conseguenze sanitarie ed economiche

Il Rapporto MobilitAria 2024, presentato da Kyoto Club e CNR-IIA, analizza l’inquinamento nelle città di 14 aree metropolitane italiane registrato l’anno precedente. Nonostante la diminuzione del biossido di azoto, permangono criticità significative. La mobilità urbana è raggiunto i livelli pre-pandemia, con l’auto che torna a fare da protagonista aumentando anzi il tasso di motorizzazione e le emissioni.

Il rapporto propone azioni per la decarbonizzazione e la mobilità sostenibile. Viene anche analizzato l’impatto economico e sanitario dell’inquinamento atmosferico e le emissioni legate ai traffici marittimi. Per concludere, il rapporto presenta un indice sintetico per valutare lo stato della mobilità sostenibile e offre approfondimenti sulle future direttive UE e sulle esperienze delle città che adottano già misure innovative come le Low-Emission Zones e le Città 30. Insomma, la presentazione di Mobilitaria 2024 è stato un appuntamento per fare il punto della situazione e rilanciare le sfide del futuro. 

Mobilità, decarbonizzazione e nuove strategie

Il 22 maggio è stato presentato il Rapporto “MobilitAria 2024”, realizzato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA). Le 14 città metropolitane italiane coinvolte dall’indagine sulla mobilità e sulla qualità dell’aria sono state: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia.

Lo studio ha rivelato che nel 2023 non c’è stato un aumento dei valori di biossido di azoto (NO2). Per quanto riguarda le concentrazioni di particolato PM2,5 in tutte le città analizzate c’è stata una diminuzione della sua concentrazione, mentre alcune città come Messina, Palermo e Firenze hanno registrato un lieve aumento di particelle MP10. D’altro canto, però, il tasso di motorizzazione delle città è tornato ai livelli pre-pandemia confermandosi tra i più alti d’Europa, sollevando preoccupazioni sia per l’inquinamento che per la sicurezza stradale. Infatti, oltre agli obiettivi per ridurre l’inquinamento e il tasso di incindedalità sulle strade, nel nostro paese bisogna porre in essere strategie particolarmente stringenti per la decarbonizzazione. Mobilitaria 2024 propone quindi possibili aree d’intervento. Ad esempio l’individuazione di zone a basse emissioni per limitare la circolazione di mezzi inquinanti e l’aumento di fondi a disposizione per il miglioramento del TPL. Tra le altre proposte c’è anche l’adozione delle “Città 30” per proteggere pedoni e ciclisti, seguendo l’esempio del Comune di Bologna, e la revisione della riforma del Codice della Strada, già approvata dalla Camera dei Deputati a marzo 2024 dal Senato. 

Nella nuova edizione di MobilitAria 2024, l’indice che valuta lo stato della mobilità sostenibile nelle città ha incluso quattro nuove città come Bergamo, Padova, Parma, Prato, che si uniscono a Bologna, Firenze, Milano, Roma e Torino nel NETZERO 2030, una rete di città selezionate dalla Commissione Europea per raggiungere emissioni zero entro il 2030. L’indice mmisura quanto ogni città è lontana dall’obiettivo 2030 di mobilità sostenibile e di decarbonizzazione. In questa classifica, Milano e Firenze risultano le più vicine agli obiettivi, mentre Reggio Calabria mostra un grave deficit di mobilità sostenibile. 

Impatto sanitario e conseguenze economiche dell’inquinamento

MobilitAria 2024 propone per la prima volta una stima dell’impatto sanitario ed economico dell’inquinamento dell’aria nelle 14 città metropolitane. Infatti il primo ha importanti ricadute sul secondo. Lo studio sui dati di qualità dell’aria indica che i valori medi annui registrati per le 14 città metropolitane nel 2023 seppur diminuiti ancora presentano delle importanti criticità. L’inquinamento atmosferico provoca ancora molte morti premature e sono ancora troppi gli anni di vita persi (YLL) associati all’inquinamento atmosferico in Italia. L’impatto economico del Valore di una Vita Statistica (VSL), che quantifica quanto si risparmia riducendo il rischio di morte prematura a causa degli inquinanti del traffico, varia notevolmente tra le 14 città. Le stime oscillano da 17 milioni fino alla cifra 7 miliardi di euro.

Strategie di mobilità e decarbonizzazione

Il rapporto Kyoto Club e CNR-IIA include contributi di esperti e proposte di implementazione oe runa mobilità sostenibile, trattando temi come le “Città 30”, la sicurezza stradale e le zone a basse emissioni (LEZ). Per quanto riguarda le “Città 30”, il focus è sull’esperienza di Bologna, che ha introdotto un limite di velocità di 30 km/h su tutte le strade urbane a partire da gennaio 2024, mostrando i primi risultati positivi sulla sicurezza stradale nonostante diverse polemiche. Ma non si tratta di un unicum: “città 30” è un modello sempre più comune tra grandi e piccole città europee da Grenoble in Francia alla Città metropolitana di Bruxelles in Belgio, da Londra in Gran Bretagna a molte città spagnole.

Le Low-Emission Zones (LEZ) sono misure efficaci per ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane, limitando la circolazione dei veicoli più inquinanti. Il rapporto prende in considerazione l’esperienza di Milano che dieci anni fa ha istituito l’Area C, la congestion charge, e la LEZ Area B. Queste misure hanno portato a una riduzione del traffico diesel, a un aumento dei veicoli elettrici o ibridi e ad una riduzione di circa 150 tonnellate di NOx all’anno. 

Kyoto Club e CNR-IIA propongono politiche per promuovere la mobilità sostenibile e la decarbonizzazione delle città, sostenendo l’adozione delle “Città 30” in altre città italiane ed europee e l’implementazione di nuove tecnologie per regolamentare il traffico, controllare i limiti di velocità e ridisegnare lo spazio urbano. 

Foto di Pixabay: https://www.pexels.com/it-it/foto/persone-in-piazza-san-pietro-326709/

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