Solo qualche settimana fa raccoglievamo diverse segnalazioni dai Travel Manager sulla spiacevole pratica di annullamento improvviso dei voli di alcune compagnie aeree.
Nel frattempo…, sono state molte le organizzazioni, le associazioni, e la stessa Enac, che si sono sollevate per la tutela dei consumatori. Tuttavia, la situazione sembra non essersi ancora normalizzata e i danni alle aziende e ai travel manager sono molti.
“I voucher non vanno bene se vengono intestati alla persona e non all’azienda” ci ha raccontato una travel manager. “I biglietti vengono pagati dall’azienda e non dalle singole persone e il rischio è elevato poiché non è detto che il viaggiatore dipendente possa utilizzare quel voucher per un nuovo viaggio aziendale” Inoltre, tutti i travel manager sono concordi sul fatto che il voucher è poco gestibile perché cambiano gli impegni di lavoro, di business, le mete ecc..
La pratica del voucher non è quindi una pratica idonea per il mondo corporate, che ha logiche completamente differenti dai normali viaggi eseguiti per scopo di vacanza o di piccolo viaggio di piacere. “Nel business travel può essere considerato perso!” afferma con decisione un’altra Travel Manager.
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ToggleE cosa dire dei costi di gestione del famigerato voucher?
“È frustrante!” asserisce un Travel Manager. “Lavoriamo anche tre volte per lo stesso viaggio, che continua ad essere annullato e ci genera enormi problemi organizzativi e di business” Chi paga questi enormi costi di gestione che le aziende italiane stanno affrontando per l’organizzazione delle trasferte per RIPARTIRE?!
C’è anche chi ha fatto presente che oggi i Travel Manager sono costretti ad acquistare voli con scali “assurdi” che difficilmente potranno proporre ai loro colleghi viaggiatori aziendali in tempi normali. Il che comporta anche l’utilizzo o la prenotazione con una compagnia aerea che non fa parte del programma Air aziendale concordato. Il conflitto tra Travel Policy e Travel Programme è quindi nell’aria, e la mancanza di fiducia che questa questione sta generando porta un certo nervosismo.
Tra i problemi che il voucher e gli annullamenti dei voli stanno provocando è stato sollevato anche il tema assicurativo. I costi per la tutela dei viaggiatori aziendali che vengono affrontati ad ogni prenotazione stanno creando ulteriori problemi e disagi, oltre che ulteriori costi da gestire.
“Sembra che il voucher sia un finanziamento a tasso zero” ha ipotizzato un Travel Mobility Manager italiano, “di cui una parte a fondo perduto. Quanti voucher saranno realmente recuperati?!”
“Anche le aziende sono in difficoltà e hanno problemi di liquidità” ha ribadito un travel manager del gruppo. “Inizialmente si poteva capire che le compagnie aeree si erano trovate in una situazione nuova e di emergenza, ma adesso i voli sono cancellati sulla base del nulla”.
Ma questi rimborsi ci sono o non ci sono?
“Dopo aver richiesto i rimborsi non mi è ancora chiaro CHI ha rimborsato e CHI ha emesso voucher. Oggi praticamente impossibile fare una verifica circostanziata”.
Chi voleva creare un po’ di confusione…allora è proprio riuscito nell’impresa. Ma credo che l’unico successo sia stato quello di impedire alle aziende italiane, che esportano in tutto il mondo e viaggiano per lavoro, di ripartire con serenità.