Il Bike to work è un asset per una sostenibilità sociale

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Il Bike to work è un asset fondamentale per decongestionare il traffico, ma anche per garantire una sostenibilità sociale.

L’automobile è da decenni uno status symbol irrinunciabile per gli italiani. In passato le politiche urbane hanno dato per scontato la centralità del mezzo privato per spostarsi in città a scapito di investimenti in mezzi di trasporto pubblico o piste ciclabili. Il futuro guarda invece nella direzione opposta: alla decongestione del traffico dei mezzi privati nelle città favorendo soluzioni di mobilità più green. Oltre a ragioni chiaramente ambientali, una mobilità sostenibile guarda al benessere dei cittadini sia in termine di benessere fisico e mentale che di equità sociale. Un’azienda che promuova il bike to work tra i propri dipendenti si fa anche garante di una certa equità sociale. 

Tornando all’automobile, oggi continua ad essere essenziale per soddisfare un bisogno primario come la mobilità ma rappresenta un notevole costo per molte famiglie, tra costi di proprietà e di manutenzione. Soprattutto in un mondo in cui esistono soluzioni di car sharing e noleggio, mettere i cittadini nella condizione di poter dismettere il mezzo privato è una visione lungimirante; per alcuni si tratta di un progetto addirittura utopistico. Ma non mancano realtà territoriali nelle quali è possibile soddisfare l’esigenza di mobilità ricorrendo a mezzi alternativi. Spesso il principale ostacolo al cambiamento è proprio l’abitudine. Questo aspetto spigoloso potrebbe essere smussato proprio dalle aziende che, incentivando il ricorso a TPL o ciclabilità, spingerebbero i propri dipendenti-cittadini a scoprire il piacere di una pedalata per la città anche tra gli impegni quotidiani.

Incentivare il Bike to Work nel PSCL abbatte le differenze sociali tra dipendenti 

In questo articolo non vogliamo soffermarci su quanto un ricorso massiccio alla due ruote faccia del bene all’ambiente e renda le città più sostenibili. Qui vogliamo sottolineare come il Bike to Work sia in realtà un asset fondamentale per garantire la sostenibilità sociale. 

I costi legati al mezzo privato possono essere particolarmente esosi per una famiglia. L’acquisto di un’auto richiede un investimento iniziale significativo, oltre a ulteriori spese fisse come assicurazione e tasse e altri costi variabili come carburante, manutenzione e riparazioni. Queste voci di spesa potrebbero mettere sotto pressione le finanze familiari a scapito di altre esigenze fondamentali come una buona alimentazione, spese mediche, gestione della casa o istruzione dei figli. I costi legati al mezzo di proprietà potrebbero banalmente mettere di fronte ad un out out rispetto ad attività culturali, viaggi o momenti di svago. Queste ultime attività, apparentemente accessorie, sono invece un veicolo di formazione e crescita personali che arricchiscono il bagaglio dei cittadini. 

Se non la prima, la bicicletta può facilmente sostituire una seconda o terza auto. In questo modo i tagli tra costi fisse e spese variabili è significativo e non è necessario sottolineare in che modo. Oltre ai vantaggi economici diretti, la bicicletta offre ulteriori benefici per le famiglie, specialmente quelle con redditi più bassi. Ecco perché incentivare il Bike to Work da parte dell’azienda è una dimostrazione chiara dell’interesse aziendale per garantire l’equità sociale al proprio personale, al di là degli obblighi normativi rispetto alla stesura del PSCL. In combinazione con un sistema di trasporto pubblico efficiente, la bici permette di raggiungere la sede di lavoro anche dalla periferia senza spendere gran parte dello stipendio in benzina e cambio ruote. Inoltre, che siano sotto forma di bonus per l’acquisto delle due ruote o l’allestimento di docce e spogliatoi in sede, gli incentivi al Bike to Work promuovono uno stile di vita sano e attivo, riducendo i costi legati alla sedentarietà e alla mancanza di attività fisica

Dichiarazione Europea sulla Mobilità Ciclistica

La Dichiarazione Europea sulla Mobilità Ciclistica, recentemente emanata, dimostra quanto l’uso della bicicletta sia considerata una risorsa importante per il bene dell’ambiente e delle persone. Il documento incentiva le aziende a mettere a budget benefici economici per il Bike to Work, promuovere la logistica sostenibile tramite cargo bike e l’uso di bici elettriche aziendali, oltre ad altre misure per migliorare l’accessibilità alla mobilità ciclistica, non solo dal punto di vista economico. 

Gli Stati dovrebbero integrare la bike economy nei loro investimenti a tutti i livelli di governance. Questa Dichiarazione non riguarda solo le biciclette, che aiutano a creare comunità più unite e a offrire spazio alle persone. Infatti le amministrazioni locali sono chiamate a fornire le infrastrutture per le due ruote, con lo scopo di trasformare il design delle nostre città.

Ma in assenza di ciclabili adeguate nella propria città, quali sono le strategie migliori per incentivare una mobilità più sostenibile per l’ambiente e la società? Scopriamolo insieme con la nostra consulenza in Mobility Management aziendale.

Foto di Adam Dunbec: https://www.pexels.com/it-it/foto/grey-commuter-bike-parcheggiata-sulla-strada-accanto-al-mare-1595483/

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