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ToggleIntegrare il PSCL nella strategia ESG: guida pratica per mobility manager che vogliono ridurre le emissioni e migliorare la sostenibilità aziendale
Il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) può diventare uno strumento chiave per rafforzare la strategia ESG (Environmental, Social and Governance) dell’azienda. Non un mero obbligo burocratico, quindi, ma una leva concreta per migliorare l’impatto ambientale e il posizionamento sul mercato. Più l’azienda diversifica le opzioni disponibili nel piano della mobilità, più amplia la propria capacità di ridurre le emissioni, migliorare il benessere dei lavoratori e rendersi realmente inclusiva, adattandosi alle diverse abitudini di mobilità dei dipendenti. Un PSCL che funziona non impone un’unica soluzione, ma costruisce un vero e proprio ecosistema di scelte sostenibili.
Vediamo come, in modo chiaro e pratico.
Perché il PSCL è importante per la strategia ESG?
Quando si parla di ESG, spesso si pensa subito a progetti “macro”, come investimenti green o azioni di responsabilità sociale. In realtà, anche la gestione quotidiana degli spostamenti dei dipendenti ha un impatto enorme sulle emissioni di CO₂, sulla qualità della vita e sulla reputazione aziendale.
Integrare il PSCL nella strategia ESG significa inserire la mobilità sostenibile all’interno delle politiche ambientali e sociali dell’azienda. Per esempio, ridurre l’uso dell’auto privata nei tragitti casa-lavoro incide direttamente sull’obiettivo di abbassare l’impronta carbonica. Non solo: offre anche ai dipendenti soluzioni di mobilità più sane, sicure ed efficienti, rafforzando il benessere interno.
Come collegare il PSCL agli obiettivi ambientali aziendali?
Il primo passo è semplice: occorre trattare il PSCL come un tassello della roadmap di sostenibilità. Non basta scriverlo e archiviarlo: bisogna integrarlo nei documenti di rendicontazione ESG, come i bilanci di sostenibilità o i report CSRD.
Un buon esempio? Se la tua azienda ha dichiarato un target di riduzione delle emissioni del 30% entro il 2030, il PSCL può contribuire direttamente a questo obiettivo, grazie a misure concrete come l’introduzione del carpooling aziendale o l’accordo con servizi di navetta collettiva elettrica.
Quali azioni concrete possono rafforzare l’impatto ESG del PSCL?
Molte aziende pensano che basti promuovere un paio di abbonamenti al trasporto pubblico per essere considerate sostenibili. In realtà, per dare davvero valore ESG al PSCL serve un approccio più articolato, che agisca su diversi livelli di mobilità e risponda alle reali esigenze dei dipendenti.
Perché introdurre incentivi economici per chis ceglie mezzi green?
Un primo passo efficace può essere l’introduzione di incentivi economici per chi sceglie mezzi green. Non basta incoraggiare con comunicazioni interne: bisogna rendere conveniente scegliere alternative sostenibili. Un contributo mensile per chi si abbonata al trasporto pubblico, premi o rimborsi chilometrici per chi utilizza biciclette o veicoli elettrici privati sono esempi concreti di come il sostegno economico possa trasformare le buone intenzioni in comportamenti duraturi.
Perché installare colonnine di ricarica elettrica?
Accanto a questo, diventa sempre più strategica l’installazione di colonnine di ricarica elettrica nei parcheggi aziendali. Facilitare l’uso di veicoli elettrici significa non solo mettere a disposizione le infrastrutture necessarie, ma anche dimostrare concretamente l’impegno verso la decarbonizzazione. Non bisogna pensare solo ai dipendenti, ma anche a clienti e fornitori, creando un ecosistema più ampio di mobilità green intorno all’azienda.
Perché favorire la sharing mobility?
Un’altra azione che può davvero fare la differenza è la creazione di programmi di micro-mobilità, come il bike sharing aziendale o la disponibilità di monopattini elettrici. Questi strumenti permettono ai lavoratori di coprire il cosiddetto “ultimo miglio” — ad esempio dal parcheggio alla sede o dalla fermata dei mezzi pubblici all’ufficio — in modo agile, veloce ed ecologico. Molte aziende stanno anche installando apposite rastrelliere coperte, spogliatoi e docce per incentivare ulteriormente chi sceglie di muoversi in modo attivo.
Infine, un tassello molto importante riguarda le partnership con operatori di car sharing a emissioni zero. Avere convenzioni aziendali con fornitori di auto elettriche condivise, magari posizionando direttamente dei veicoli nei pressi della sede, offre ai dipendenti una valida alternativa all’uso dell’auto privata. È una soluzione perfetta non solo per i tragitti casa-lavoro, ma anche per esigenze di mobilità lavorativa durante l’orario di servizio, riducendo drasticamente il numero di auto aziendali tradizionali in circolazione.
Come coinvolgere i dipendenti nella strategia PSCL-ESG?
Un PSCL efficace non si impone dall’alto: si costruisce coinvolgendo chi vive ogni giorno gli spostamenti casa-lavoro. Integrare il piano nella strategia ESG significa anche promuovere una cultura aziendale più consapevole e partecipativa.
Un’idea pratica può essere quella di lanciare una “Settimana della Mobilità Sostenibile” aziendale, organizzando eventi, survey, contest premianti per chi adotta modalità di spostamento green. Raccontare poi i risultati nel bilancio di sostenibilità, con dati concreti e testimonianze dirette dei dipendenti, renderà il PSCL parte integrante della reputazione dell’azienda.
Come misurare e raccontare i risultati del PSCL in ottica ESG?
Misurare i risultati è fondamentale. Non basta dire “abbiamo fatto il PSCL”: bisogna raccontare quanto CO₂ è stata risparmiata, quante auto in meno circolano, quanto tempo è stato guadagnato sui tragitti.
Integrare questi dati nei report ESG o negli aggiornamenti annuali agli stakeholder rafforza la credibilità dell’azienda. Ad esempio, se grazie al piano gli spostamenti green sono aumentati del 15%, questo è un risultato che merita di essere comunicato con orgoglio.
Utilizzare dashboard intuitive e strumenti di monitoraggio continuo, come app aziendali o portali dedicati, aiuta a mantenere alta l’attenzione sul tema e a dimostrare che il PSCL è molto più di un documento obbligatorio: è una scelta strategica, misurabile e capace di creare valore.
Photo credit: Theo Decker