Risorse umane e fleet manager: come coinvolgerli nel PSCL

risorse umane

Condividi

Risorse Umane, fleet manager e facility management sono competenze essenziali per un PSCL concreto

Il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) non è un semplice adempimento normativo, ma un impegno per migliorare la sostenibilità aziendale e il benessere dei dipendenti. Grazie a questo documento, ogni impresa può ottimizzare i costi e accrescere l’appetibilità della vita aziendale grazie ad una mobilità più inclusiva. Tuttavia, per funzionare davvero, il mobility manager non può essere l’unico coinvolto nella progettazione del PSCL e ancor meno può essere il solo dipendente che crede in una nuova cultura aziendale. Anche le Risorse Umane e i fleet manager svolgono una funzione catalizzatrice verso il cambiamento (o per meglio dire: miglioramento).

Risorse Umane per mettere le persone al centro della mobilità

Il contributo delle Risorse Umane è cruciale, perché il PSCL riguarda direttamente le persone e le loro abitudini quotidiane di spostamento. Gli HR, più di chiunque altro, conoscono le esigenze dei dipendenti e possono aiutare a interpretare i dati raccolti attraverso i questionari, trasformandoli in soluzioni concrete. Sono loro a dare voce ai bisogni dei lavoratori, a individuare eventuali criticità e a suggerire percorsi personalizzati.

Il loro ruolo non si ferma però all’analisi. Gli HR diventano anche il principale canale di comunicazione interna, spiegando agli employee le nuove opportunità, sensibilizzando sulla mobilità sostenibile e favorendo l’adozione delle alternative proposte. Inoltre, attraverso il welfare aziendale, possono introdurre incentivi mirati, come rimborsi per abbonamenti al trasporto pubblico, voucher per car sharing o benefit per chi sceglie modalità di spostamento più ecologiche. In questo modo, il PSCL smette di essere percepito come un obbligo imposto dall’alto e diventa un progetto partecipato, che migliora la qualità della vita lavorativa.

Facility Management: progettare spazi per nuove abitudini

Il Facility Management ha il compito di tradurre il piano in interventi concreti sugli spazi aziendali. Infatti, ripensare la mobilità significa spesso ripensare anche le infrastrutture, soprattutto oggi in cui il lavoro da remoto ha un po’ mischiato le carte in tavola nella vita aziendale. Per favorire il car pooling, ad esempio, potrebbe essere necessario riorganizzare i parcheggi, destinando posti dedicati a chi condivide l’auto.

Allo stesso modo, per incoraggiare l’uso di mezzi sostenibili, il facility manager può occuparsi di installare colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, predisporre aree sicure per il deposito di biciclette e monopattini, e progettare accessi più fluidi per ridurre congestioni e tempi di attesa. Ogni scelta legata alla struttura aziendale incide direttamente sul successo del PSCL: creare spazi funzionali e accoglienti significa accompagnare i dipendenti verso nuove abitudini di mobilità, rendendole più comode e intuitive.

Fleet Management: integrare la flotta nella strategia di mobilità

Quando un’azienda dispone di una flotta di veicoli o offre auto in benefit, il Fleet Management diventa un tassello essenziale. Integrare la gestione della flotta all’interno del PSCL permette di ottimizzare l’utilizzo dei mezzi e ridurre costi e sprechi. Un approccio strategico potrebbe prevedere, ad esempio, l’adozione progressiva di veicoli elettrici o ibridi, così da allineare la flotta agli obiettivi di sostenibilità aziendale.

Ma il contributo del fleet management non si limita alla scelta dei veicoli. Si tratta anche di valutare l’introduzione di soluzioni di car sharing interno, che permettono di ridurre il numero complessivo di auto in circolazione, e di monitorare con precisione le emissioni per raccogliere dati utili alla reportistica ambientale. Infatti non bisogna dimenticare che le emissioni rientrano nell’Indice ESG di un’azienda. Quando mobility e fleet management collaborano, la mobilità aziendale diventa più efficiente, più green e più flessibile. 

Insomma, ognuno ha le proprie competenze e quindi la possibilità di cambiare le cose. Quando le decisioni vengono prese insieme, il PSCL diventa parte della cultura aziendale. La collaborazione permette di pianificare interventi mirati, monitorare i risultati con KPI comuni e comunicare in modo trasparente con tutti gli stakeholder, dai dipendenti alla direzione fino agli enti territoriali. In questo modo, il piano smette di essere percepito come un adempimento burocratico e si trasforma in un progetto strategico, capace di generare valore economico, sociale e ambientale.

Photo credit: Pixabay

Sull'autore

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts

Accedi alla community

Inizia anche tu a condividere idee, competenze e informazioni con gli altri professionisti del travel e della mobilità

Ultimi articoli

Consulenza

Ebook

Prossimi corsi