Truffe online legate ai documenti di viaggio

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Dal phishing dei visti ai siti di check‑in falsi: come riconoscere le truffe online più comuni legate ai documenti di viaggio e come proteggere la propria identità digitale anche quando si è in trasferta

Il passaporto non è più solo un documento da esibire al controllo di frontiera: è diventato una vera e propria chiave d’acces so alla nostra identità digitale. Con la crescente digitalizzazione di visti, check-in e prenotazioni, i criminali informatici hanno trovato nuovi modi per rubare dati sensibili e rivenderli nel dark web. Bastano un clic sbagliato, un QR code malevolo o una foto inviata senza precauzioni per trasformare un semplice spostamento in un incubo di frodi e furti d’identità di passeggeri. Conoscere le truffe più comuni e sapere come riconoscerle significa viaggiare più sicuri, proteggendo i propri documenti come il bagaglio più prezioso. In questo articolo vediamo le cinque truffe più diffuse legate ai documenti di viaggio e come difendersi, con consigli pratici per ogni situazione.

Phishing degli e-Visa: truffa legalizzata

Una delle frodi più diffuse riguarda i visti elettronici (e-Visa). Molti viaggiatori cadono nella trappola di siti che sembrano ufficiali e che promettono di ottenere visti in tempi record. Spesso il portale è ben costruito, con loghi istituzionali, traduzioni corrette e persino chatbot. Peccato che i documenti rilasciati siano falsi o inutilizzabili, e che i dati personali vengano rivenduti. Kaspersky segnala un +21% di frodi sugli e-Visa nel 2023. Per proteggersi è essenziale verificare sempre che il sito abbia un dominio governativo (come .gov) o sia linkato dal portale ufficiale del Paese di destinazione. Meglio ancora, accedere al servizio partendo dal sito del Ministero degli Esteri italiano o dall’ambasciata. Diffida da chi promette “fast track” a pagamento: spesso è il primo indizio di truffa.

Portali di check-in fasulli: il furto in un clic

La tecnica è semplice e micidiale. Ricevi un’email apparentemente inviata dalla compagnia aerea, con logo, codice di prenotazione e link diretto al check-in online. Se clicchi, finisci su un portale clone che ruba dati del passaporto e carta di credito. Secondo NordVPN, il 37% dei viaggiatori non controlla l’URL prima di accedere. Per evitare la trappola, non fare mai check-in da email non verificate. Apri tu stesso l’app della compagnia o digita l’indirizzo ufficiale nel browser. Attiva l’autenticazione a due fattori e usa password diverse per ogni account. E se ricevi allegati sospetti, non aprirli: le compagnie aeree non inviano mai boarding pass come file .zip o .exe.

Siti di prenotazione fake: vacanze mai esistite

Esistono portali che pubblicizzano voli, hotel e pacchetti per soggiorni a prezzi irresistibili, ma non vendono nulla di reale. Sono siti costruiti per raccogliere pagamenti e documenti dei clienti, che poi spariscono nel nulla. La Polizia Postale segnala picchi di segnalazioni nei periodi festivi e pre-ferie. Prima di prenotare, controlla che il sito abbia recensioni verificabili su più piattaforme e che i contatti siano reali. Usa sempre sistemi di pagamento sicuri (carte virtuali o PayPal) e diffida delle offerte “oggi o mai più”. Se hai dubbi, cerca su Google il nome del sito seguito da “truffa”: spesso altri utenti hanno già segnalato problemi. E conserva sempre una copia delle comunicazioni: saranno utili in caso di denuncia.

QR code manomessi: anche il biglietto diventa una trappola

Con la digitalizzazione, i QR code sono ovunque. Ma anche un codice può diventare un cavallo di Troia: basta scannerizzare quello sbagliato per scaricare un malware sullo smartphone, pronto a rubare foto e dati dei documenti salvati in galleria. ENISA parla di “QRishing” in crescita costante. Per difendersi, non scansionare mai QR code casuali in aeroporto o in luoghi pubblici. Se devi scaricare un’app o un voucher, cerca tu stesso il link ufficiale sullo store. Controlla sempre che l’URL che si apre dopo la scansione sia corretto e non contenga errori di battitura. Un consiglio extra: usa un’app di sicurezza che analizzi i QR code prima di aprirli, molte sono gratuite.

Passaporto fotografato = identità rubata

Fotografare il passaporto per inviarlo a un hotel o a un’agenzia può sembrare innocuo, ma se l’immagine finisce in un cloud poco sicuro o su un telefono infetto, la tua identità può essere clonata in poche ore. Nel dark web i documenti europei biometrici valgono fino a 5.000 dollari (fonte: NordVPN & Saily, 2025). Per proteggerti, non salvare foto di documenti nella galleria del telefono né inviarle via WhatsApp. Usa piuttosto “cassaforti digitali” crittografate (app di secure vault), o invia i dati solo tramite portali sicuri con protocollo HTTPS. E cancella subito i file dopo l’uso. Un altro accorgimento utile: applica una filigrana digitale alla foto (ad esempio scrivendo sopra “uso esclusivo hotel X”), così sarà meno appetibile per i criminali.

Scopri anche cosa fare in caso di smarrimento del passaporto all’estero!

Photo credit: Pixabay

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