Il turismo delle radici: esodi e ritorni

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Il viaggio è ricerca di una terra promessa. Nelle economie avanzate, ci si sposta per svago e piacere, qualche volta per avventura. Oggi in molte parti del mondo è ancora una partenza obbligata, verso nuove possibilità di lavoro, qualche volta una fuga verso la sopravvivenza. Anche nel nostro paese, nuove generazioni si spostano verso mercati europei e internazionali più promettenti, in opportunità di formazione e di crescita professionale. Alla radice dei flussi migratori c’è sempre la privazione nei luoghi di partenza, la speranza e la promessa nelle destinazioni di arrivo.

E’ stato così anche per i milioni di emigranti italiani oggi sparsi nel mondo. Molti di loro sono riusciti a raggiungere una migliore posizione economica. Anche quando non sono riusciti ad integrarsi pienamente, hanno comunque allargato le comunità di appartenenza. E tutti, in ogni caso, conservano una intensa memoria dei luoghi d’infanzia e un forte legame con gli affetti familiari e le amicizie lontane.     

Quel viaggio dei nonni, all’origine del nuovo mondo diventa così desiderio di ritorno al paese, il turismo delle radici.

Le comunità italiane

Gli italiani che risiedono all’estero e i loro discendenti sono stimati in un bacino di utenza che sfiora gli 80 milioni di persone. Una comunità enorme che vuole riscoprire le proprie radici, con un’ottima capacità di spesa e la voglia riscoprire e rivivere le bellezze del proprio paese natale. Sono profili diversi, in ragione dell’età e del tipo di esperienza vissuta. Il migrante di prima generazione ha un legame con l’Italia strettissimo, si sente italiano all’estero. E’ molto coinvolto emotivamente. Per lui, il viaggio delle radici è un must: un desiderio di condividere con la famiglia la propria storia. L’italiano che viaggia con più frequenza per motivi di lavoro è una persona che ha una buona influenza nella propria comunità di adozione e svolge il ruolo di testimonial di italianità all’estero. Ci sono poi gli italo-(americani, argentini, canadesi..), di seconda generazione, per i quali le radici sono ricerca di identità. Il viaggio in Italia significa rivedere i luoghi di origine, i borghi, le case, i cimiteri dove sono sepolti i propri antenati. Questo turista ha bisogno di percorsi programmati e di vivere esperienze di italianità. C’è anche infine un profilo più turistico, che non si sente italiano, ma che vuole vivere l’italian style e desidera venire in Italia per fare esperienze immersive in un paese di eccellenza enogastronomica e artistica. È un viaggiatore interessato a cogliere l’essenza dei luoghi che visita, spesso piccoli borghi e rotte meno battute dai grandi flussi, e che apprezza tutti gli aspetti culturali del territorio.

Non solo casa e affetti

Anche se il rientro è occasione di rivedere famiglia e luoghi natali, solo il 27 percento prevede di pernottare a casa di parenti e amici, mentre il 35 punta su alberghi e un ulteriore 16 su altri tipi di strutture turistico-ricettive. Il coinvolgimento dei Comuni italiani nelle attività previste per il 2024 “Anno delle radici italiane” nell’ambito del Progetto PNRR “Il Turismo delle Radici” consentirà la realizzazione di eventi e attività di interesse per gli italiani all’estero e per gli italo-discendenti originari del loro territorio. Si caratterizzerà come un’offerta turistica strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) la conoscenza della cultura d’origine.

Viaggi anche business

I progetto promuove anche esperienze di working holidays in Italia per i nostri connazionali all’estero. Il turismo delle radici consente di ripartire da esperienze autentiche a contatto con il territorio, esperienze che sostengono il lavoro artigianale e le filiere produttive locali. La ricerca delle origini famigliari è un driver molto forte per questi viaggiatori, con una potenzialità di sviluppo enorme per i territori e per la programmazione degli operatori turistici italiani e internazionali.

Il 2024 sarà l’anno dedicato a mettere a sistema i rapporti con la comunità degli 80 milioni di discendenti italiani nel mondo, creare e potenziare rapporti stabili e radicati, intensificare viaggi e interscambi per produrre ricchezza sia in Italia che nelle comunità di italo-discendenti. Su iniziativa della Direzione Generale per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie, il 2024 è stato infatti definito come “Anno delle Radici Italiane”. Il sistema di accoglienza dei viaggiatori delle radici dovrà tenere conto delle molteplici necessità di chi ritorna in Italia per turismo, ma anche per lavoro o per studio, e trasformare questi viaggiatori in veri e propri “residenti temporanei “.

Basilicata, ospita i grandi eventi

La Basilicata, una delle regioni italiane in cui il fenomeno migratorio ha raggiunto i livelli più alti, si conferma laboratorio nazionale per il Turismo delle Origini nell’ospitare e promuovere ROOTS-in ( https://www.roots-in.com/ ) la 2^ edizione della Borsa internazionale Turismo delle Origini, evento mondiale di settore dedicato al turismo di ritorno nella terra d’origine (Matera il 20 e 21 novembre 2023)

Il progetto è organizzato dalla Regione e dall’ Agenzia di Promozione Territoriale Basilicata , in collaborazione con ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) e con il patrocinio del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Si propone come momento di sintesi delle tematiche sul turismo delle radici e come facilitatore per mettere in contatto domanda e offerta, con un programma di approfondimenti tematici, di formazione, di interscambio e networking di alto livello.

L’evento è rivolto all’intero tessuto ricettivo e turistico italiano, dal comparto dell’accoglienza a quello della mobilità, a tutte le reti di impresa e agenzie e tour operator che si occupano di turismo esperienziale, che possono così proporre i propri prodotti e servizi ad una platea di buyer internazionali, provenienti da Australia, Brasile, Argentina, Canada, Messico, Stati Uniti d’America, Regno Unito, Europa.

Matera e la sua ospitalità

A Matera c’è un’energia particolare, con esempi di ospitalità di nicchia, in grado di garantire esperienze uniche.  Straordinaria di location per eventi e di centri congressi sono le terrazze sui Sassi, il Parco delle Chiese Rupestri del Materano, casa Noha, il Palombaro Lungo – la più grande cisterna idrica di Matera – e il Museo Musma.

Tra le strutture alberghiere, Matera Collection è una sorta di albergo diffuso e di grande fascino, ambasciatore della Basilicata sul mercato MICE e lusso. L’offerta ricettiva del brand è nata inizialmente per il leisure ed è diventata in breve tempo la scelta ideale per il MICE e anche per il bleisure.

Aquatio Cave Luxury Hotel & Spa è una struttura ricettiva che consta di numerose camere che si

collocano su un costone del rione Sasso Caveoso di Matera, nella contrada denominata Conche risalente al XIII secolo. Mette a disposizione una Sala Convivium suggestiva, scavata nel tufo ed in linea con lo stile di tutte le camere. Arricchita da tecnologie, arredi moderni e funzionali, dispone di sala meeting con strumentazione per video conferenze.

L’UNAHOTELS MH Matera è immerso in un parco di oltre 5 ettari sulle colline lucane, a 5 minuti dai celebri Sassi, Patrimonio mondiale dell’UNESCO, e dal centro di Matera. La struttura è  in grado di accogliere sia un cliente leisure, così come un evento business, grazie agli spazi congressuali che l’hotel mette a disposizione.

L’Associazione Matera Convention Bureau ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare la città dei SASSI, eletta Capitale Europea della Cultura 2019 e già Patrimonio Mondiale Unesco dal 1993, con iniziative legate a Grandi Eventi e ai M.I.C.E (meetings, incentive aziendali e congressi), cercando nel corso degli anni di destagionalizzare i flussi turistici in arrivo in città e arricchendo la stessa di numerose iniziative a carattere culturale, teatrale e turistico, tra i quali l’evento del “Presepe vivente nei sassi di Matera” (https://www.presepematera.it/)

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