Facebook e Airbnb cercano il Global Mobility Manager, Business Travel

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Due colossi internazionali stanno ricercando in questi giorni la figura di Global Mobility e Travel Manager. Una posizione molto interessante, un sogno per tanti travel manager in cerca di nuova occupazione o di nuove sfide personali. Facebook e Airbnb hanno lanciato la ricerca anche su alcuni gruppi social tra cui LinkedIn.

Ma cerchiamo di capire esattamente quale professionalità viene richiesta per la posizioni di Travel e Mobility Manager a livello globale

Innanzitutto,  la ricerca è rivolta a chi è capace di collaborare a tutti i livelli aziendaliil Global Mobility Manager e Business Travel collabora a tutti i livelli dell’azienda per gestire gli aspetti di mobilità dei nostri viaggiatori d’affari internazionali“.

Ritengo questo requisito uno dei “cavalli di battaglia” per un Travel e Mobility Manager ed è argomento diffuso e approfondito durante i corsi di formazione che realizziamo da alcuni anni. Infatti, questa figura deve essere in grado (e lo dimostrano gli annunci recenti) di lavorare in un ambiente complesso, globale e in continua evoluzione. Capacità manageriali sono quindi essenziali non solo per gli aspetti relazionali con tutti gli stakeholder, ma anche per la gestione di fornitori operativi e tecnologici.

Altro elemento richiesto è la conoscenza e competenza degli aspetti gestionali del personale in trasferta. “la persona deve avere maturato un alto livello di conoscenza e competenza in tutti gli aspetti dell’immigrazione globale, della conformità fiscale e multi-giurisdizionale.”

Ora mi domando: ma quanti sono i Travel Manager italiani che conoscono gli aspetti che regolamentano le norme e le discipline in ambito risorse umane? Forse solo coloro che lavorano a stretto contatto con la direzione del personale. Ma non certo (o almeno poco) quelli che rientrano nelle aree amministrative o delle direzioni acquisti.

Eppure ancora una volta si nota come la figura del Travel e Mobility Manager sia una risorsa che dovrebbe avere un patrimonio di conoscenze ampio e diversificato, spesso approfondito per tutti gli aspetti che riguardano la tutela del personale in viaggio, le assicurazioni, le pratiche legali, le funzioni di carattere amministrativo e non solo.

Se poi andiamo a vedere nel dettaglio i requisti del Travel e Mobility Manager richiesti troviamo ad esempio:

La conoscenza di strategie per mitigare i rischi e fornire soluzioni sostenendo al contempo le esigenze dell’azienda. In pratica stiamo parlando di un Manager (e ripeto un MANAGER) capace di supportare l’operatività e la gestione di un’azienda anche sui temi delle trasferte di lavoro.

Altro aspetto è quello che riguarda la condivisione di esperienze in ottica di qualità : “garantire che i nostri fornitori e partner interni forniscano un’esperienza di alta qualità sfruttando servizi condivisi interni e partner esterni per attività transazionali“.

Infine, da notare la capacità di “dirigere la pianificazione, lo sviluppo, l’implementazione, l’amministrazione, la pianificazione strategica e il budget per i programmi di mobilità globale dell’azienda

Ora, consentitemi di dire che se incontro ancora un travel manager italiano che mi dice che vuole imparare come si fanno i biglietti aerei gli suggerisco di cambiare proprio mestiere!

Gli skills per fare il travel manager!

Sono tanti gli skills personali che una risorsa può mettere a disposizione di un’azienda. Tuttavia, il Travel e Mobility Manager dovrebbe possederne alcuni molto specifici per questo ruolo. Vediamo ad esempio che cosa ricercano i due colossi in questione:

Passione per i risultati: saper lavorare con soddisfazione per raggiungere e superare obiettivi sfidanti. In pratica trarre soddisfazione dai risultati raggiunti e dalla voglia di miglioramento continuo. Sappiamo come il mondo dei viaggi d’affari muti continuamente e di come sia necessario essere sempre un passo avanti per gestire le relazioni con gli attori del settore. La passione è quindi un elemento imprescindibile per ottenere certi risultati.

Competenze. Nuovamente non stiamo parlando di come si fa un biglietto o una prenotazione, ma di come comunicare in modo influente. Solo attraverso questa capacità si potranno trasmettere in modo chiaro e sintetico le informazioni che riguardano le politiche di viaggio, o preparare una presentazione con gli obiettivi realizzati o magari avanzare nuove strategie e opportunità per l’azienda. Ricordiamo come la spesa dei viaggi d’affari impatti direttamente sul MOL dell’azienda e di come una attenta politica di gestione (e competenze manageriali) siano capaci di migliorare notevolmente il risultato (argomento della terza giornata di formazione del corso in Travel e Mobility Manager)  

Business Acumen: dimostrare una profonda comprensione delle operazioni aziendali di base e le leve organizzative (sistemi, processi, dipartimenti, funzioni) che guidano la crescita redditizia; attinge dall’esperienza personale per valutare rapidamente piani e processi aziendali per identificare dati o raccomandazioni che necessitano di ulteriori indagini.

Capacità manageriali: stabilire sistemi e processi per attrarre, sviluppare, coinvolgere e trattenere individui di talento; “creare un ambiente di lavoro in cui le persone possano realizzare il loro pieno potenziale; quindi, consentendo all’organizzazione di affrontare le sfide commerciali attuali e future”.

Mi soffermo su questo ultimo punto perché si possa comprendere, una volta per tutte, come la figura del Travel e Mobility Manager in azienda sia FONDAMENTALE per la gestione delle risorse umane.Tutti i manager sanno che quando un dipendente è motivato e soddisfatto mette il cuore e l’anima nel suo lavoro ed avrà l’energia per dare più di quanto gli viene richiesto. L’area della mobilità aziendale sta avendo progressi incredibili e ha un impatto diretto con il livello di soddisfazione del personale aziendale: un dipendente che viaggia bene, porterà molti più risultati in azienda. (vedi ultima giornata del corso di formazione in Travel e Mobility Manager con le metriche del T-ROI definite da Travel for business)

Molti manager pensano che la retribuzione e i premi siano lo strumento principale per aumentare  la motivazione dei propri dipendenti e di conseguenza la produttività. Ma sappiamo che non è sempre così. Non tutti (e in particolar modo le nuove generazioni ) lavorano soltanto per i soldi. Il viaggio può essere vissuto anche come un’occasione gratificante,( vedi ricerca AirPlus Travel Management Study già del 2015,  che ha analizzato la percezione del viaggio d’affari all’interno delle aziende)

Quindi un buon Travel e Mobility Manager è anche colui che sa realizzare o adattare un buon piano Welfare con  benefits che possano gratificare i dipendenti in viaggio, migliorare il clima all’interno del luogo di lavoro e soddisfare le necessità del singolo viaggiatore business.

Se siete pronti a fare tutto questo (e volete un’esperienze internazionale), allora siete pronti per rispondere a questi due importanti annunci. In bocca al lupo!

 

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