Al BizTravel Forum si discute di come investire e fare sistema per la crescita del turismo italiano

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L’Italia cresce e cresce anche la fiducia dei consumatori, lo dicono ormai in molti anche se i dati di Ambrosetti Group, con l’aggiornamento dell’ Uvet Travel Index, sono ancora più chiari ed evidenti. Secondo quanto affermato da Paolo Borzatta, amministratore delegato del gruppo, l’Italia si conferma come un grande paese produttore di abbigliamento e di scarpe, ma altrettanto fondamentali sono le produzioni di macchinari elettronici e di manifattura di base che si collocano al secondo e terzo posto della classifica dei prodotti italiani del trade performance index 2017, a testimonianza che questi sono sempre più diversificati e competitivi a livello globale.

Infatti, quando si parla di Made in Italy si pensa spesso e solo alle quattro “F” ( Food, Fashion, Furniture, Ferrari), ma l’Italia è anche settore della elettronica e della meccanica, economie complessive che hanno permesso  un saldo della bilancia commerciale di 51 miliardi di euro (più 10 miliardi di euro rispetto lo scorso anno). Oggi esportiamo più di quello che importiamo.

Il Turismo si conferma uno degli attori importanti della crescita dell’economia italiana.
L’Italia è un paese capace di attrarre flussi  internazionali di grande rilievo e porta circa 80 miliardi di euro di contributo diretto nella economia del paese.

I numeri del primo semestre del 2017 indicano:

  • oltre 53 milioni di arrivi di stranieri.
  • 99,6 milioni i passeggeri nei nostri aeroporti.
  • 106 milioni i pernottamenti
  • e quasi 900.000 i voli aerei

Tuttavia l‘Italia deve ancora affrontare alcune importanti sfide come ad esempio:

  • Definire la visione di uno sviluppo strategico di medio e lungo periodo
  • Conquistare nuovi mercati valorizzando gli aspetti e i valori del nostro made in Italy, non solo su quelli classici e un po’ scontati del nostro food, ma anche imparare a trasmettere all’estero la consapevolezza che molti dei nostri prodotti italiani sono eccellenti e spesso superiori ad altri mercati.
  • Rilanciare la produttività e gli investimenti pubblici e privati
  • Accelerare le riforme strutturali, così come stabilizzare il sistema di credito.

Accessibilità del Paese

Il tema della “accessibilità” del Paese Italia è stato uno degli aspetti più dibattuti al BizTravel Forum. Il presidente di Uvet Luca Patanè ha infatti evidenziato come l’Italia abbia una accessibilità limitata e che potrebbe portare al sistema notevoli difficoltà in termini di accoglienza ed efficienza commerciale.

L’invito è quindi quello di essere pronti ad investire nelle infrastrutture con nuovi collegamenti da e verso gli aeroporti, anche con il potenziamento di linee ferroviarie per l’alta velocità e sopratutto con la capacità di connettere anche i centri minori e non solo le grandi città come ad esempio Firenze o Roma.

Secondo Patanè è necessaria, quindi, una campagna di promozione massiva e pressante a tutti i livelli, perché l’Italia possa crescere affermando i suoi marchi, i suoi aspetti distintivi e la sua eccellenza industriale e turistica.

Su questo tema è intervenuto anche Luigi Gubitosi, il commissario straordinario di Alitalia che ha valorizzato come per incentivare il turismo bisogna raccontare agli italiani cosa possono visitare all’estero e aiutare gli stranieri a conoscere il nostro paese, aggiornandoli anche su mostre, eventi, occasioni di turismo culturale. La compagnia aerea, infatti, lancerà da gennaio 2018 la nuova versione del sito di Alitalia, che ha l’obiettivo di diventare anche un portale del turismo, con spazi di informazione che riguardano eventi, spettacoli, mostre, concerti e iniziative che si possono realizzare nel nostro paese; ma anche uno spazio per eCommerce di servizi come treni e tanto altro utile per la mobilità e accoglienza dei viaggiatori.

Crescere con la formazione

Il Presidente del gruppo Uvet parla, inoltre, dell’importanza della formazione per indirizzare molti giovani all’industria del turismo nei suoi vari aspetti: incoming, d’affari, congressuale e più in generale di accoglienza. Solo così si potranno avere professionalità elevate nel prossimo futuro capaci di affrontare le nuove sfide e affermare i prodotti della nostra italianità.
Ma anche un modo sano per sviluppare una politica di occupazione efficiente.

 

 

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