Il turismo italiano rappresenta il 13% del Pil nazionale, equivale a 232,2 miliardi di euro ed è uno dei principali motori dell’economia, della società e della cultura italiana. L’emergenza Coronavirus sta generando una grave crisi in tutto il comparto turistico
Sommario
ToggleL’intero comparto
Si tratta del settore con più ramificazioni e realtà di tutte le tipologie e dimensioni, con una moltitudine di attività collegate. Secondo l’Enit, i numeri del 2018 relativi al turismo in Italia corrispondono a:
- Il 13,2% del PIL nazionale
- Un giro d’affari di 232,2 miliardi di euro
- Il 15% dell’occupazione totale, per 3,5 milioni di addetti
Il turismo organizzato
Gli attori chiave del comparto sono: tour operator che organizzano viaggi in Italia e all’estero, distribuzione turistica fatta da agenzie di viaggio indipendenti e grandi network internazionali, società di travel management che gestiscono viaggi d’affari ed eventi.
● Un giro d’affari di oltre 20 miliardi di euro
● Rappresenta oltre 13.000 aziende
● Contribuisce all’occupazione di oltre 75.000 addetti
Industria degli eventi
È costituita da una filiera molto lunga ed articolata (dalle agenzie, alle location tra cui alberghi e villaggi, ai service, alle hostess) che contribuisce attivamente alla realizzazione di convention, conferenze, congressi, fiere, incentive events, eventi corporate, business e rivolti ai consumatori.
- Un giro d’affari di 65,5 miliardi di euro
- Ha un impatto sul PIL di 36,2 miliardi
- Contribuisce all’occupazione con 569 mila gli addetti.
Il 40% del totale delle notti acquistate in hotel sono da ricondurre a questo segmento[1], mentre il numero dei partecipanti agli eventi in Italia è stato di 56,4 i milioni[2].
[1] Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi di Università Cattolica ASERI per Federcongressi&Eventi
[2] Oxford Economics e Istituto Astra/ADC Group
I tanti segmenti del turismo in italia
Le imprese del settore turistico in Italia svolgono molteplici attività con una forte ricaduta sull’economia e l’occupazione del Paese, non solo dei segmenti in cui operano ma anche di molti altri settori ad essi collegati. Le principali sono:
- Turismo in arrivo (incoming) da altri paesi;
- Viaggi in Italia e all’estero per vacanze (leisure);
- Viaggi in Italia ed all’estero per studio e formazione e gite scolastiche;
- Viaggi e trasferte aziendali in Italia ed all’estero;
- Ospitalità in alberghi e villaggi;
- Agenzie di viaggio;
- Mezzi di trasporto;
- Incentive, convention e congressi;
- Eventi business e consumer;
- Manifestazioni ed eventi musicali, artistici ed enogastronomici;
- Parchi a tema e attività per il tempo libero;
- Servizi per la fruizione del patrimonio ambientale, storico e culturale;
- Attività di animazione, ristorazione, interpretariato;
- Realtà territoriali e produzione di prodotti e artigianato locale.
Lo studio del cerved industry forecast sullo scenario covid-19: Settori con i maggiori impatti (scenario base, emergenza fino a maggio 2020)
ORGANIZZAZIONE EVENTI CONVEGNI E FIERE: Valore di 2.893.000.000 – Perdita stimata: – 72%
Lo scenario per il sistema del turismo italiano
Secondo il Cerved Industry Forecast sull’impatto del COVID-19 sui settori e sul territorio, l’emergenza economica scatenata dalla pandemia durerà in uno scenario base fino a maggio, ma potrà protrarsi fino a fine anno in base alle previsioni più negative. In ogni caso, tra i dieci settori che avranno le performance peggiori quest’anno, ben sette sono in tutto o in parte ascrivibili al turismo: alberghi, agenzie di viaggio e tour operator, agenzie di eventi, strutture ricettive extra alberghiere, trasporti aerei, organizzazione di fiere e convegni, gestione aeroporti, autonoleggi. E tutto questo nella previsione più ottimistica dello studio realizzato perché quella più pessimistica arriva a stimare la perdita di oltre il 70% del fatturato con ripercussioni anche nel 2021.
Queste previsioni si innestano su alcune storiche fragilità del settore. Il sistema del turismo in Italia è composto da migliaia di aziende di tutti i tipi e dimensioni, accomunate da grandi professionalità unanimemente riconosciute nel mondo. Tuttavia, il settore soffre da sempre di una estrema polverizzazione, una fragile struttura patrimoniale della maggior parte delle imprese e un accesso al credito limitato, con bassa marginalità ed alta rotazione finanziaria.
Il blocco totale dell’attività, scattato da fine febbraio, durerà presumibilmente per diversi mesi, con una prospettiva di ripresa lenta e lunga. I costi sostenuti per la cancellazione di tutto il lavoro degli ultimi 12 mesi e per fornire assistenza e supporto ai clienti in viaggio, rappresentano un ulteriore peso insostenibile per la gran parte delle imprese coinvolte, che fino ad oggi hanno resistito ma rischiano nei prossimi mesi il fallimento a catena.
Un intervento è indispensabile anche da parte ed a tutela dei consumatori, che appena sarà possibile torneranno a viaggiare. Il Manifesto per il Turismo Italiano li invita a sostenere le realtà italiane che valorizzano il nostro Paese e le imprese che da sempre ci permettono di viaggiare con garanzie, tutele, assistenza e in sicurezza in Italia e all’estero.
Solo preservando, attraverso azioni immediate, le competenze, le imprese e i professionisti del settore sarà possibile garantire a tutti gli italiani e a tutti gli stranieri che vogliono visitare il nostro Paese la possibilità di riprendere a viaggiare in modo sicuro, sereno e consapevole, godendo di servizi qualificati, affidabili, trasparenti. Tutte peculiarità che solo chi opera in modo professionale e nel rispetto delle norme a tutela dei viaggiatori può offrire.
Il MANIFESTO: ripartiamo dall’Italia
L’adesione al Manifesto è aperta a tutte le sigle del settore e ai consumatori, che potranno aderire alla piattaforma su change.org (link http://chng.it/Zkr2zpjRXc) e essere aggiornati sulle azioni in corso sul sito www.ripartiamodallitalia.it
I firmatari, i promotori e i sostenitori del Manifesto per il Turismo Italiano chiedono quindi con urgenza al Governo l’adozione di alcune azioni forti per la sopravvivenza delle imprese e di tutti i lavoratori:
● La costituzione di un Fondo straordinario di sostegno al mancato reddito per tutte le imprese del settore turismo organizzato mediante finanziamenti a tasso 0 e prestiti a fondo perduto proporzionalmente al fatturato di ogni singola azienda del settore
● Il prolungamento della cassa in deroga
● La creazione di Buoni Vacanza da utilizzare per l’imminente stagione estiva