Torino non si è mai fermata. Neanche quando sembrava che il suo ruolo fosse solo quello di città industriale, schiacciata dal peso del passato. Ma oggi, nel 2025, si presenta in una veste nuova – senza dimenticare chi è stata – e conquista il titolo di Capitale Europea del Turismo Smart. Un riconoscimento che non arriva per caso, ma come frutto di una trasformazione profonda, silenziosa, concreta.
Smart non significa solo digitale. Significa intelligente. Consapevole. Umano.
Torino ha risposto a questa definizione con fatti concreti. Ha puntato sulla vivibilità, sulla cultura, sulla rigenerazione urbana, ma anche su inclusività e sostenibilità. È una città che ha scelto di valorizzare la propria identità, mettendola a disposizione del futuro.
Un passato che si reinventa
I grandi spazi industriali – quelli che una volta riecheggiavano del suono delle catene di montaggio – oggi ospitano arte, innovazione, ricerca. Le Officine Grandi Riparazioni (OGR) sono diventate cuore pulsante di eventi culturali e hub per startup. Il Lingotto, simbolo della Fiat, si è trasformato in un polo multifunzionale, dove si respira contemporaneità. Si tratta di una vera e propria rigenerazione dell’anima urbana. Quella che Torino ha saputo coltivare con umiltà e visione.
Una città accessibile. Per tutti.
Turismo intelligente è anche turismo per tutti. Torino ha investito in trasporti accessibili, piattaforme digitali pensate per persone con disabilità, spazi urbani inclusivi. Il progetto Turismabile, attivo dal 2007, è stato ampliato e valorizzato. Qui l’inclusione non è una parola vuota, ma una pratica quotidiana. E se cammini per le sue strade, te ne accorgi. Non servono grandi proclami. Basta osservare.
Verde, bici e futuro
Una delle sfide più sentite oggi dalle città è quella climatica. Torino ha risposto con coraggio. Ha firmato il Climate City Contract per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030. E nel frattempo ha ridisegnato i propri spazi verdi, ampliando parchi urbani, piantando alberi, creando chilometri di piste ciclabili. La sostenibilità è diventata uno stile di vita. Dai quartieri periferici al centro storico, si respira un’aria nuova e sicuramente migliore.
Realtà aumentata e antichi sapori
Ma Torino è anche sperimentazione. Le sue iniziative nel campo della digitalizzazione turistica sono concrete: dalla realtà aumentata per scoprire i murales urbani, alla valorizzazione dei mercati locali attraverso app interattive. Il MAUA (Museo di Arte Urbana Aumentata) ne è un esempio brillante.
Allo stesso tempo, la città ha saputo difendere la sua cultura materiale. Qui è nata Slow Food. Qui la tradizione enogastronomica è parte integrante dell’offerta turistica. Caffè storici, trattorie di quartiere, mercati popolari: la modernità convive con il gusto dell’autenticità.
Una rete europea, un esempio replicabile
Il premio europeo non è solo un trofeo. È l’ingresso in una rete di città virtuose, che si confrontano, collaborano, innovano. Torino ora è parte di questa comunità smart, e porta con sé un patrimonio unico: la sua capacità di rinnovarsi senza snaturarsi.
Chi arriva a Torino nel 2025 trova una città viva, curiosa, gentile. Una città che ha saputo guardarsi allo specchio, riconoscere le sue fragilità e trasformarle in punti di forza.
Una capitale, ma anche un laboratorio
Essere Capitale Europea del Turismo Smart significa essere modello, ma anche cantiere aperto. Torino non ha risolto tutto. Ma ha cominciato. E lo ha fatto nel modo giusto: ascoltando i cittadini, lavorando sui dati, mettendo al centro le persone.
C’è ancora strada da fare. Ma oggi, Torino ci insegna che innovare non vuol dire dimenticare il passato. Vuol dire portarlo con sé, con rispetto e coraggio.
Foto di Stefano Parisi: https://www.pexels.com/it-it/foto/alba-cielo-tramonto-luci-10141648/
