Il futuro è MaaC “Mobility as a Community”

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Da MaaS a MaaC: da Mobility as a Service a Mobility as a Community

Desideriamo condividere sulla nostra sezione Web questo articolo pubblicato sul numero 17 del Travel for business Magazine. L’argomento Maas è ampio e sfaccettato e sta generando un cambiamento che ci condurrà nel futuro, con una trasformazione radicale dei ruolo Corporate Travel e Mobility Manager. Nell’intero magazine abbiamo parlato quanto la MaaS rappresenterà un’occasione rivoluzionaria per accrescere il dialogo e la conoscenza reciproca tra utenti e pubblica amministrazione, per risvegliare nei cittadini il desiderio di vivere il proprio territorio e per offrire ai privati ulteriori opportunità di crescita.

Per usare una formula, potremmo dire che il futuro non è MaaS, “Mobility as a Service”, bensì MaaC “Mobility as a Community”. Infatti mantenersi entro i confini del concetto di servizio significa limitarsi a pensare la mobilità nei termini di un rapporto unidirezionale, che non faccia dello scambio e dell’arricchimento reciproco una priorità. Viceversa pensare nell’ottica di una comunità ci spinge a trovare il mutuo valore nelle singole azioni e in un atteggiamento virtuoso collettivo. 

Enti, imprese e cittadini: portatori di un valore reciproco

Come descritto parlando degli attori della MaaS, ognuno è portatore di interessi specifici e solamente la cooperazione può assicurare il raggiungimento degli obiettivi di tutti i soggetti. Non si tratta di una melensa riflessione buonista con cui concludere. Infatti vogliamo lasciarvi cercando di sviscerare concretamente interessi e benefici reciproci di tutti i componenti del sistema MaaS. Enti, imprese e cittadini finora hanno parlato in maniera asincrona, non riuscendo a mettere in piedi un ecosistema organico che parla invece proprio la lingua della MaaS.

La “MaaC” richiede quindi innanzitutto di riorganizzare le relazioni, instaurando un paradigma in cui ognuno deve poter trovare una risposta alle proprie esigenze senza ignorare quelle degli altri soggetti. Ad un vertice ci sono le imprese che forniscono i servizi, in un altro gli enti che regolano i servizi, mentre al terzo si collocano i cittadini che usufruiscono dell’offerta. Ogni attore della MaaS presenta esigenze e richiede soluzioni che si potrebbero così sintetizzare:

  • Le Amministrazioni Pubbliche hanno l’esigenza di migliorare l’offerta di spostamento sul territorio, accrescendo la conoscenza del suo funzionamento e ridefinendo la distribuzione dei servizi. Come soluzione hanno bisogno di monitorare e analizzare i dati della fruizione. 
  • Le imprese hanno l’esigenza di migliorare il conto economico assicurando la qualità del servizio. Propongono la digitalizzazione dei processi di offerta e vendita per ridurre i costi di produzione; allo stesso tempo aumentano ricavi intercettando nuovi target di clienti.
  • I cittadini hanno ovviamente l’esigenza di migliorare l’esperienza di viaggio per andare da un punto A ad un punto B. Le soluzioni per rispondere al bisogno sono una maggiore conoscenza dell’offerta e della mobilità in tempo reale, oltre ad una crescente facilità di fruizione.  

Un sistema operativo sul modello di una community

La digitalizzazione sicuramente consente di raccogliere una quantità di dati che andrebbero altrimenti persi, però è fondamentale che il sistema operativo della piattaforma sia ideato sul funzionamento di una community per portare vantaggio a tutti. Non dobbiamo infatti dimenticare che la ragion d’essere dell’infrastruttura digitale è di integrare, far comunicare e monitorare l’azione di mondi estranei tra loro in termini di tecnologia, ma soprattutto a livello culturale. Pensiamo alle differenze che intercorrono tra un bus del TPL, una bici in sharing e un’auto Uber.

La MaaS come sistema operativo della community dovrebbe quindi innanzitutto rendere interoperabili tutti i servizi del territorio che siano TPL, soste, ZTL, servizi di sharing, taxi, car pooling, servizi a chiamata, eventi e punti d’interesse in città, ecc. In secondo luogo una piattaforma di questo tipo dovrebbe rendere disponibili i suddetti servizi ai cittadini attraverso canali alternativi e di facile accesso come portali, guide, servizio clienti, ecc. Allo stesso tempo il sistema operativo multi-aziendale dovrebbe fornire gli strumenti per ottenere informazioni complete relative ad aspetti plurimi quali la qualità dei servizi, la simulazione dei servizi flessibili, l’analisi e la variazione della domanda relativamente ai vari target.

Una comunità sostenibile ha bisogno della MaaS

Una comunità è infatti fatta innanzitutto di persone e per questo, come più volte detto, la MaaS deve rivolgersi alle diverse tipologie di utenza. Il futuro della mobilità integrata dovrà garantire a tutti la migliore esperienza di viaggio, qualunque sia l’esigenza di spostamento. Attraverso specifici questionari online sarà possibile conoscere le esigenze di ogni bacino di utenza come lavoratori, studenti, turisti, pensionati. Sulla base dell’analisi della domanda sarà possibile progettare e simulare nuovi servizi, donando l’opportunità ad operatori di mobilità di incontrare nuovi utenti, di offrire l’opportunità di prenotare un posto sui mezzi. 

Ma dal momento che si parla di ecosistema MaaS, il concetto non può che includere una riflessione sull’ambiente che ospita la comunità con la sua offerta di mobilità. Nella lista degli obiettivi MaaS del Ministero dei Trasporti e dell’Innovazione Tecnologica la sostenibilità ambientale occupa una delle prime righe. Decongestionare il traffico nelle città significa infatti ridurre l’inquinamento atmosferico e l’inquinamento acustico. D’altro canto la sostenibilità sembra un valore penetrato nella sensibilità collettiva e anche nell’etica aziendale di un numero sempre maggiore di imprese. Il recente emergere della figura del Mobility Manager a piena dignità è la dimostrazione che la transizione ecologica e il cambiamento delle abitudini dei cittadini sono argomenti di primo piano per pubblico e privato, nell’ottica di realizzare città del futuro più vivibili e smart. 

Oltre a promuovere il ricorso al TPL, lasciare spazio alla sharing mobility (costituita quasi interamente di flotte elettriche) e incrementare l’installazione di torrette di ricarica rientrano nella stessa politica, il sistema MaaS potrà introdurre piccoli accorgimenti che comporteranno grandi cambiamenti. Ad esempio inserire nella funzionalità di travel planning il dettaglio sulla quantità di CO2 risparmiata per ogni tragitto è un’informazione che genererà una maggiore consapevolezza negli utenti rispetto alle quantità delle emissioni prodotte e all’importanza di contribuire in prima persona alla riduzione dell’inquinamento cittadino. Inoltre la possibilità di effettuare una sola transazione da app, oppure la futura eventualità di usare la carta d’identità elettronica o lo SPID per accedere al TPL, saranno accorgimenti importanti per ridurre il consumo di carta generato dal tradizionale sistema di bigliettazione

Per concludere, crediamo davvero che l’acronimo alternativo di MaaC, Mobility as a Community, sia il migliore augurio per non dimenticare mai quanto la rivoluzione digitale della mobilità segnerà un benessere per tutti a livello personale, professionale, pubblico e collettivo. Oggi la MaaS nazionale ha appena lasciato la casella del “via” ma siamo certi che, alla fine della partita e nonostante gli “imprevisti” del gioco, vinceremo la sfida perché gli utenti sono pronti e desiderosi di migliorare il proprio stile di vita, di tutelare l’ambiente e di riappropriarsi delle proprie città. 

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