C’è stato un momento, durante la Convention Nazionale dei Travel Mobility Manager Aitmm, in cui la sala ha smesso di essere solo un luogo di confronto tecnico. Si è trasformata in un vero e proprio spazio di consapevolezza, ascolto e riscoperta del proprio valore professionale. Merito dell’intervento di Fiorella Pallas, fondatrice di Talent To Be, che ha guidato gli associati in un laboratorio esperienziale intenso, stimolante, a tratti sorprendente.
Un’ora e mezza vissuta come un viaggio: dal “fare” quotidiano al “chi siamo davvero”, con l’obiettivo di esplorare il lato invisibile — ma fondamentale — del mestiere di Travel Mobility Manager.
Sommario
ToggleUn cambio di sguardo: dal miglioramento al potenziamento
Fiorella ha aperto l’incontro con una provocazione gentile ma potente: “E se smettessimo di chiederci cosa migliorare… e iniziassimo a chiederci cosa potenziare?”.
È questo il filo conduttore del suo intervento: dove al posto di impegnarsi, a volte troppo, a correggere i punti deboli ci invita a imparare a valorizzare ciò che ci rende unici, riconoscere il nostro ‘X-Factor’, quel talento distintivo che ognuno ha dentro di sé.
Perché? Fiorella ha evidenziato come il vero vantaggio competitivo del futuro non risieda più nelle competenze tecniche, sempre più facilmente automatizzabili, ma nelle competenze trasversali, relazionali ed emotive. Il talento, ha sottolineato, non è qualcosa da cercare fuori, ma una risorsa già presente in ognuno di noi: serve solo riconoscerlo, nutrirlo e orientarlo.
Il ritratto collettivo dei Travel Mobility Manager: un DNA professionale distintivo
Durante il laboratorio esperienziale, gli associati AITMM hanno partecipato a un’attività di rilevazione dei tratti distintivi del proprio gruppo professionale. Il risultato? Un profilo sorprendentemente coerente e perfettamente in linea con le sfide della mobilità aziendale.
Tratti di personalità prevalenti:
- Estroverso: capaci di creare connessioni, coinvolgere, comunicare il cambiamento. Fondamentali per generare engagement.
- Pratico: orientati al risultato, concreti, risolutori. Sono la spina dorsale operativa della mobilità quotidiana.
- Pensatore Convenzionale: affidabili, strutturati, pragmatici. Accompagnano il cambiamento con equilibrio e sostenibilità.
- Accomodante: flessibili, produttivi, adattabili. Fanno accadere le cose, anche sotto pressione.
- Umile: lavorano per il bene collettivo, senza protagonismi. Facilitano i processi e valorizzano il team.
Le motivazioni profonde
Per chi lavora nella mobilità aziendale, il senso del proprio ruolo non si esaurisce nel far funzionare le cose. C’è qualcosa di più. Una spinta più profonda, che va oltre le scadenze e le procedure.
Contribuire alla società, per esempio. Molti di loro non si limitano a pianificare spostamenti: pensano in termini di impatto. Si chiedono che tipo di valore possa generare il loro lavoro — per le persone, per l’ambiente, per l’azienda in cui operano. Cercano scelte consapevoli, sostenibili, inclusive e sanno che ogni decisione è anche una dichiarazione di responsabilità.
Collaborare è un altro tratto distintivo. Il lavoro prende forza nel confronto, nelle idee che si intrecciano, nei percorsi costruiti insieme. Questi professionisti si muovono bene nei contesti dinamici e interconnessi, dove la condivisione crea slancio e alimenta soluzioni più solide. L’obiettivo comune è una calamita naturale: attiva l’ingegno, moltiplica l’energia.
Molti di loro sono spinti anche dal desiderio di riconoscimento. Ricevere feedback, vedere valorizzato l’impegno, sapere che ciò che si costruisce ha visibilità e peso: tutto questo rinforza il senso di utilità e stimola a fare sempre meglio. Il riconoscimento è una forma di fiducia tangibile, un motore silenzioso ma potente.
Infine, emerge con forza la motivazione legata all’affiliazione. Sentirsi parte di un gruppo, di una cultura, di una rete professionale, dà identità e radici. Questo senso di appartenenza rafforza la motivazione individuale e genera coesione. Le persone che condividono valori e visione diventano naturalmente custodi di comunità, capaci di creare connessioni e cultura interna.
Un patrimonio umano da valorizzare
Questa mappatura, definita da Talent To Be come il “DNA dei travel mobility manager”, offre una base solida per sviluppare strategie mirate alla valorizzazione del capitale umano. Aiuta a individuare con chiarezza le risorse già presenti nel gruppo, a progettare percorsi di crescita personalizzati e a rafforzare l’identità professionale degli associati. È uno strumento pratico e strategico, utile per accompagnare l’evoluzione del ruolo del Travel Mobility Manager e sostenerlo come figura chiave nei processi di trasformazione aziendale, con particolare attenzione a sostenibilità, inclusione e cultura della mobilità.
Contatta Fiorella Pallas
Fiorella Pallas resta a disposizione di chi desidera approfondire il potenziale emerso durante il laboratorio o valutare come portare questo approccio all’interno della propria realtà organizzativa. Attraverso la piattaforma Talent To Be, offre incontri individuali, aziendali, demo personalizzate e percorsi su misura dedicati allo sviluppo del capitale umano.
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