Festa della donna: focus su donne e motori

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Qual è il rapporto tra auto e donne nel 2021? In vista dell’8 marzo, Festa della donna, vi proponiamo un approfondimento su come sta cambiando un settore tradizionalmente declinato al maschile, tra donne manager, automobili scelte dalle donne e la testimonianza di Vicky Piria, prima pilota italiana nelle W Series, il campionato automobilistico che da quest’anno mette in palio punti validi per la Super Licenza di Formula 1.

Con la pandemia, più donne al volante

Paura di prendere i mezzi pubblici ed esigenze mutate per lo smart working, con conseguente minore necessità di spostarsi per lavoro, nell’anno passato hanno spinto più persone a scegliere di spostarsi con l’auto. La fotografia tracciata nel secondo Osservatorio Mobilità e Sicurezza di Continental, condotto insieme a Euromedia Research è chiara: la risposta al timore di contrarre il Coronavirus è l’automobile, scelta dal 56,7% degli italiani e ritenuta il mezzo più sicuro dal 66,6%. Un aumento del 22,5% rispetto all’anno precedente, trainato dalle donne (61,7%) e dagli over 65.

Poche al vertice dell’automotive

Sono in tante a guidare le automobile ma ancora poche a farlo con le aziende dell’automotive: secondo una recente indagine di Forbes, a oggi solo l’8% dei dirigenti è donna. Alcune però ricoprono ruoli di grande spicco: da Mary Barra, amministratrice delegata di General Motors, a Linda Jackson, già direttore generale di Citroën, da pochissimo nominata Ceo di Peugeot. Ci sono anche Béatrice Foucher, che guida il brand DS, Wang Feng Ying, la prima donna Ceo di Great Wall Motor, il più grande produttore cinese di SUV e pick up, e la presidente di Tesla Robyn Denholm. Tra le italiane, si può citare Katia Bassi, responsabile Marketing e Comunicazione di Automobili Lamborghini.

Parità di salario: la certificazione di Ferrari

A metà dello scorso anno, Ferrari ha ricevuto la certificazione Equal Salary: è la prima società italiana ad aver ottenuto il “bollino” rilasciato dall’omonima fondazione svizzera sulla base di uno studio di otto mesi a cura della società di revisione PwC in base a un metodo riconosciuto dalla Commissione Europea. Tra il 2016 e il 2019, le dipendenti sono cresciute dall’11,5 % a oltre il 14% del totale dei lavoratori, con incarichi di crescente responsabilità: l’azienda di Maranello si impegna a garantire a donne e uomini pari retribuzione a fronte delle stesse qualifiche e mansioni.

Lancia Ypsilon, successo trainato dalle donne

Tre milioni di auto vendute: un successo iniziato nel 1985, quando venne presentata a Ginevra come Y10. Da allora la Ypsilon continua a macinare record: è l’auto più venduta del segmento B e, nei primi undici mesi del 2020, è diventata la seconda più venduta del mercato, dopo la Panda. In gran parte è merito delle donne, visto che le acquirenti sono il 70%. Non a caso, è a loro che Lancia si è rivolta nel trentacinquesimo compleanno della vettura Lancia con l’iniziativa “Ypsilon Dreamers”, in cui è stato chiesto alle utenti di pubblicare attraverso i propri canali social immagini accompagnate dall’hashtag #YpsilonDreamers per raccontare i loro momenti più importanti, dalla laurea a un nuovo lavoro, insieme alla propria Ypsilon.

Women’s World Car of the Year 2021

Sarà annunciata l’8 marzo l’auto vincitrice dell’undicesima edizione del Women’s World Car of the Year, una giuria di cinquanta giornaliste del settore automotive provenienti da 38 paesi dei cinque continenti: è l’unica formata interamente da donne. All’inizio del mese sono stati presentati i veicoli che si sono aggiudicati la vittoria nella loro categoria: Peugeot 208 come Best Urban Car, Lexus LC500 Cabrio come Best Luxury Car, Ferrari F8 Spider Best Sport Car, Peugeot 2008 Best Urban Suv, Land Rover Defender Best Medium Suv, Kia Sorento Best Large Suv, Ford F-150 Best 4×4 & Pick Up e Honda e come Best Ev.

Attenzione, però. Non si tratta delle migliori auto “da donne”, che ovviamente non esistono: i veicoli sono stati selezionati in base ai criteri di sicurezza, comfort, tecnologia e rapporto qualità-prezzo. I punteggi sono certificati dal revisore indipendente Grant Thornton New Zealand.

Donne in pista: la testimonianza di Vicky Piria

Wikimedia commons Vicky Piria

Sulla scia di figure come Maria Teresa de Filippis, prima italiana a qualificarsi per un Gran Premio di Formula Uno (in Belgio, nel 1958) o Giovanna Amati, l’ultima nostra portacolori a partecipare a un mondiale, sempre di Formula Uno (pur senza mai qualificarsi per la gara), nel 1992, Vicky Piria è la prima e unica pilota italiana nelle W Series, il più prestigioso campionato automobilistico riservato alle donne che dal 2021 mette in palio punti validi per la Super Licenza di Formula 1. In un’intervista rilasciata in esclusiva a fanpage.it la driver e influencer di automotive milanese tra le altre cose ha spiegato quali sono le differenze tra uomo e donna in pista e quanto sia difficile per una giovane donna farsi largo nel mondo delle corse.

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