Aziende di NCC a rischio chiusura, un danno anche per i clienti

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Dal 2008 si attende una riforma della norma che disciplini il servizio che riguarda l’attività del noleggio con conducente e i TAXI.

Anziché consentire la libera attività e la crescita delle aziende, l’attuale norma varata nel 1992, e poi modificata con un emendamento nel 2008, al contrario sta creando molti problemi agli operatori su tutto il territorio nazionale costretti ad operare con modalità ormai superate dalla tecnologia e dal bisogno degli utenti, tra divieti medioevali e sanzioni comminate dai “gendarmi” che al confronto Troisi e Benigni paiono marziani!

In questi anni, i diversi Governi che si sono succeduti non hanno mai messo mano seriamente alla riforma del settore ed alla superata legge, tanto che il parlamento cercando di mettere una pezza, ha fino ad oggi impedito l’entrata in vigore delle norme ancor più penalizzanti e in contrasto con le Direttive Europee e con il buon senso, ma nulla più è stato fatto.

Oggi cosa è cambiato?  L’attuale maggioranza in Parlamento pare orientata a non intervenire in merito, rinviando ancora una volta l’efficacia dell’emendamento, rendendo di fatto esecutivi sia la superata legge 21 del 1992 sia l’emendamento 29/1 quater che riporterebbe di colpo, una volta in vigore, indietro di 70 anni l’attività rendendola di fatto antieconomica e impossibile da esercitare.

Ma vediamo insieme chi sono questi “noleggi con conducente”. Stiamo parlando di aziende che a seconda del territorio in cui operano, garantiscono diversi servizi ai cittadini e soprattutto ai viaggiatori per affari. Nelle aree urbane, infatti, molti di loro con diverse forme di aggregazione (cooperative, consorzi o società, attraverso specifiche convenzioni e contratti) svolgono servizi b/to/b alle aziende e agli enti sia pubblici che privati. Le stesse autorizzazioni, infatti, una per ogni autovettura sono utilizzate sia dalle aziende di tutti i comparti per il loro bisogni di spostamento, sia dai turisti per tour e trasferimenti. Gli NCC sono utilizzati anche per molti servizi effettuati con veicoli attrezzati per disabili a favore dei centri socioterapeutici comunali e per attività di supporto alla sanità; anche le ambulanze private sono dei Noleggi con Conducente!

Nelle aree a domanda debole, poi, nelle provincie italiane, gli NCC garantiscono il servizio di trasporto alle persone in molti luoghi dove i Taxi non ci sono perchè l’attività è considerata, per loro, poco remunerativa.

Quindi stiamo parlando come ci spiega Luigi Pacilli di Federnoleggio Confesercenti “di circa 40.000 imprese di noleggio a rischio chiusura, provocando la disoccupazione per circa 200.000 addetti” se entrerà in vigore la su indicata norma. “La legge 21/92 non è al passo con gli enormi progressi degli ultimi 25 anni – sottolinea Daniele Ercoli, presidente FAI Confcommercio – ma soprattutto, dettando regole ritenute a quel tempo anticoncorrenziali, ha contribuito e contribuisce a determinare il caos che attualmente regna sulle strade”. (red) 091430 NOV 18. Anche R.E TE. Imprese Italia, che raggruppa le cinque principali organizzazioni datoriali delle Pmi, chiede che la riforma debba contenere alcuni punti qualificanti: “lotta all’abusivismo, netta separazione delle due categorie (taxi e noleggi), revisione del sistema sanzionatorio e regolamentazione delle piattaforme web/app di intermediazione”.

Infatti, uno dei nodi da sciogliere è la regolamentazione delle piattaforme tecnologiche UBER, My Taxi per citarne due, che tutti conoscono, che ormai fanno parte dell’organizzazione e dell’erogazione dei servizi di trasporto, ma sulle quali non vi è ancora uniformità di regole e di indirizzi operativi. Anzi, come ho già scritto più volte, l’Amministrazione Pubblica non ha ancora deciso cosa o non cosa possono fare questi nuovi operatori, men che meno trovato punti di equilibrio tra i nuovi servizi e i servizi più tradizionali consentendo la crescita dei primi e il lavoro agli altri.

Gli operatori del settore in questo caso sia gli NCC che i Taxi, hanno bisogno di regole certe, al passo coi i tempi e in grado di regolamentare la mobilità del futuro per orientare scelte ed investimenti.

Il 29 novembre a Roma si terrà una grande manifestazione degli operatori NCC, che arriveranno lì da tutta Italia per sostenere di fronte al Governo queste necessità.

Mi domando cosa succederebbe se da gennaio gli NCC saranno costretti a rimanere nelle rimesse. Chi risponderà alla domanda di migliaia di servizi giornalieri di città come Milano e Roma visto che negli ultimi trent’anni il contingentamento delle autorizzazioni e la norma non si è adeguata alla tecnologia? Oltre al danno a queste aziende, chi subirà i danni correlati?

Le risposte a queste domande sono:

  • un enorme danno all’industria del Turismo in genere compreso quello d’affari e degli eventi;
  • il blocco delle attività aziendali, transfer per gli aeroporti, meeting incontri, congestione del traffico e una domanda di mobilità alla quale i Taxi non sono in grado di assolvere per numero e struttura organizzativa;
  • di conseguenza la perdita di immagine come Paese moderno, funzionale e organizzato che tra mille difficoltà vogliamo  darci.

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Comments 6

  1. Pietro says:

    Non sono affatto d’accordo le imprese ncc di fuori Roma operano in maniera illegale dando mazzette ai portieri d’albergo molti di loro hanno venduto la concessione di Roma a peso d’oro per andarsela a prendere in piccoli paesi gratis. La soluzione? Aprire un bando di concorso legale Ncc di Roma che escluda chiunque abbia venduto o in passato sia stato in possesso di licenza Ncc di Roma e ripristinare la legge attuale la 21 92 perché le lince taxi e ncc devono essere controllate dal comune di appartenenza poi le tecnologie devono utilizzare le licenze regolari rilasciate dal comune di appartenenza… Bisogna ripristinare la legalità…

    • Ivano Gallino says:

      Lei ha ragione quando parla di riprestinare ordine nella gestione dei servizi, ma è evidente che le autorizzazioni che operano nel comune di Roma appartengono ad aziende di Roma che soddisfano una domanda di trasporto che il numero limitato di autorizzazioni presenti oggi, non riescono a soddisfare. Concordo con Lei che le piattaforme tecnologiche devono essere al servizio degli operatori autorizzati e facilitare l’incontro tra domanda e offerta.

  2. Angelo says:

    Cosa stai cercando? Ti do del TU perché non meriti il rispetto che si dovrebbe ad un estraneo. Noleggiatori con autorizzazioni di chissà quale piccolo comune italiano che per ovvi motivi (poca offerta di lavoro) vanno a lavorare in grandi città rovinando la piazza a noleggi e tassisti di quel comune? Parliamo di uber? Quell’app trasforma i noleggi, in veri e propri taxi e questo non è giusto. I noleggi facciano i noleggi e facciano i contratti ed i taxi facciano i taxi.
    Questa è pura follia liberista

    • Ivano Gallino says:

      Ti do del Tu anch’io, e rispetto la tua opinione inquanto tale, anche se non la condivido. La tua disamina è troppo superficiale per risolvere un problema che è indiscutibilmente complesso, altrimenti sarebbe già risolto da un pò!

  3. Valerio says:

    Ma se invece di lamentarci de della mancsta proroga ci lamentassimo per la mancata liberalizzazione delle autorizzazioni NCC?

    Cosi ognuno di noi avrebbe la rimessa nel proptio comune dove tiene la propria societa, e non sarebbe un problema rientrare a fine servizio

    Ognuno avrebbe 1 sola autorizzazione e lii dovra essere l’unico ad utilizzarla ( basta affitti o sfruttamento di altre persone, e basta pizzi per lavorare nelle cooperative ).

    Oppure questa unica e equa soluzione non permette agli speculatori di guadagnare sulle spalle altrui?

    Ben venga questa 1 quater, e benvenga la liberalizzazione.

    • Ivano Gallino says:

      Il 29/1quater è un emendamento alla legge n21 del 92 ed è in antitesi con un eventuale liberilazzazione come la chiama Lei. Le aziende di noleggio con conducente presenti in Italia hanno molte connotazioni: vi sono si, molte attività individuali e univeicolari, ma la maggiorparte delle aziende NCC sono organizzate con diverse autorizzazioni, dipendenti e una struttura organizata. Concordo con Lei che non vi debbano essere speculatori o persone che guadagnano sulle spalle degli altri, ma le aziende devono avere la possibilità di misurarsi sul mercato e se sono brave anche di crescere, per garantire un futuro alle persone che in quella organizzazione vivono, lavorano e contribuiscono pagando le tasse al benessere di tutta la società.

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