Turismo outdoor 2025: crescita stabile, nuove sfide e trend emergenti

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Scopri i dati, le previsioni e i nuovi trend del turismo outdoor in Italia nel 2025. Analisi completa su presenze, mercati e innovazioni del settore

Il turismo esperienziale in Italia continua a essere uno dei settori più dinamici e promettenti. Secondo i dati dell’Osservatorio del Turismo Outdoor 2025, curato da Human Company e THRENDS, anche il prossimo anno il comparto si manterrà su livelli molto alti, confermando l’interesse sempre maggiore dei viaggiatori per il turismo all’aria aperta. Vediamo più nel dettaglio quali sono i numeri, le tendenze e le opportunità che si delineano all’orizzonte.

Quante presenze sono previste per il turismo outdoor in Italia nel 2025?

Per la stagione 2025, si prevede che il turismo outdoor in Italia raggiungerà quota 67,7 milioni di presenze, un dato perfettamente in linea con l’andamento dell’anno precedente.
In particolare, l’estate, ovvero il periodo da giugno a settembre, si conferma il cuore pulsante della stagione turistica con circa 55,8 milioni di presenze, mentre crescono in importanza anche i mesi cosiddetti “spalla”, come maggio e ottobre, che offrono sempre più occasioni di vacanza alternative ai periodi di alta stagione.

Questo dato evidenzia come il settore stia attraversando una fase di consolidamento, in cui la crescita non passa più necessariamente dall’aumento dei flussi, ma piuttosto dal miglioramento della qualità dell’esperienza offerta.

Quali mercati spingeranno il turismo outdoor nel 2025?

Anche nel 2025 sarà il mercato estero a trainare la crescita del turismo outdoor in Italia, con oltre 38 milioni di presenze, in leggero aumento (+1%) rispetto al 2024.
L’Italia si conferma una destinazione “top of mind” per molti viaggiatori internazionali, mentre continua a rafforzarsi anche la presenza di grandi operatori stranieri capaci di attrarre importanti flussi di turismo organizzato.

Diversamente, il mercato domestico si prevede in lieve flessione, con 29,7 milioni di presenze, pari a un calo del 2%. La diminuzione del potere d’acquisto, l’inflazione e l’interesse verso mete alternative nel Mediterraneo sembrano aver inciso sulle scelte degli italiani, spingendo molti verso soggiorni più brevi o vacanze in periodi meno costosi.

In quali regioni italiane il turismo outdoor sarà più forte?

A livello geografico, il Nord Italia continua a essere il protagonista assoluto del turismo all’aria aperta. Le macro-aree del Nord-Est e del Nord-Ovest attirano complessivamente quasi il 60% delle presenze totali, con una netta prevalenza della prima, che da sola raggiunge i 31 milioni di presenze.

In particolare, il cluster dell’Alto Adriatico, che comprende Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna, si conferma strategico, rappresentando quasi il 40% delle presenze outdoor nazionali e oltre il 50% della domanda internazionale. Una leadership che si consolida anno dopo anno, grazie a un’offerta turistica sempre più moderna ed efficiente.

Quanto vale il turismo outdoor in Italia?

Dal punto di vista economico, il settore outdoor genererà nel 2025 un impatto diretto stimato attorno ai 4,97 miliardi di euro.
Questo risultato deriva da una spesa media giornaliera per turista di circa 73 euro. Se si considera anche l’indotto generato da attività correlate – come ristorazione, servizi, trasporti e shopping – il valore complessivo raggiunge circa 8,85 miliardi di euro.

Il turismo all’aria aperta si conferma quindi una risorsa strategica non solo per il settore hospitality, ma per l’intero tessuto economico nazionale.

Quali fattori influenzeranno le vacanze outdoor nel 2025?

La domanda di turismo outdoor è fortemente influenzata da diversi fattori esterni.
In primis, le incertezze geopolitiche e gli eventi climatici estremi stanno modificando le abitudini dei viaggiatori, orientandoli verso destinazioni più sicure e periodi più “protetti” dal punto di vista meteorologico.

Anche il tema economico gioca un ruolo importante: l’inflazione e la stagnazione salariale spingono molti turisti a scegliere soggiorni più brevi, magari distribuiti su più periodi dell’anno, o a privilegiare le mezze stagioni per contenere i costi.
In parallelo, la percezione del turismo outdoor sta cambiando: sempre meno campeggi spartani e sempre più strutture moderne, tecnologiche e ricche di servizi di qualità.

Infine, l’arrivo di grandi operatori internazionali nel mercato italiano sta contribuendo ad attrarre nuovi flussi turistici, consolidando il posizionamento dell’Italia come destinazione di riferimento per il turismo all’aria aperta.

Com’è andato il turismo outdoor nel 2024?

L’analisi dei dati 2024 mostra come il comparto outdoor abbia mantenuto numeri importanti, con 67,8 milioni di presenze complessive.
Particolarmente rilevante è stato il contributo dei turisti stranieri, che hanno raggiunto il record di 37,6 milioni di presenze, registrando un +1,7% rispetto al 2023.

Il Nord Italia ha continuato a catalizzare la maggior parte dei flussi, con Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna in testa alla classifica.
La regione più amata dagli stranieri è stata il Veneto, mentre per gli italiani la Toscana si conferma al primo posto delle preferenze.

A livello europeo, l’Italia si mantiene nella top 3 dei paesi leader per il turismo open air, insieme a Francia e Spagna, grazie a una domanda in costante crescita soprattutto dalla Germania, dai Paesi Bassi e dalla Svizzera.

Quali saranno i trend del turismo outdoor nei prossimi anni?

Secondo l’Osservatorio, il futuro del turismo outdoor passerà attraverso sei grandi trend:

  • Alberghierizzazione dell’offerta, con standard sempre più elevati e servizi di qualità per le strutture alberghiere.
  • Riqualificazione selettiva delle strutture, grazie agli investimenti di operatori italiani ed esteri.
  • Focus sul benessere all’aria aperta, integrando natura, wellness e alimentazione consapevole.
  • Sviluppo digitale: domotica, app e interazione sempre più smart nei villaggi turistici.
  • Ricerca della convenienza, che spinge verso strategie commerciali più flessibili e mirate.
  • Innovazione abitativa, con l’introduzione di moduli espandibili, sostenibili e tecnologici.

Photo credit: Lorenza Magnaghi

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