Il 29 maggio a Milano, durante la convention annuale di AITMM, l’Associazione Italiana Travel e Mobility Manager (AITMM), si è fatto il punto sul futuro del business travel, con un focus inevitabile sulla rivoluzione in corso grazie a NDC, il protocollo Iata che sta trasformando radicalmente il modo in cui si vendono e si acquistano i biglietti aerei.
I vantaggi promessi dalle compagnie aeree sono notevoli: più contenuti, più competitività e costi inferiori. Tuttavia, non mancano sfide e rallentamenti, soprattutto per le travel management company, che faticano ad adeguare i loro sistemi tecnologici al nuovo protocollo per garantire un servizio efficiente. A parlare di Ndc sono stati Fabio Andaloro, Sales Director Italy, Malta & Albania di Air France-Klm e Delta Airlines, e Giuliana De Flaviis, Indoor Sales Key Account Trade and Corporate di Air France-Klm.
“Per capire i vantaggi connessi all’adozione di NDC – ha detto Fabio Andaloro – è sufficiente pensare che, mentre un tempo le prenotazioni passavano solo attraverso i Gds, oggi siamo abituati a farle direttamente dai nostri smartphone. Questo ha portato a un ampliamento dei contenuti disponibili e alla possibilità di creare offerte impensabili dieci anni fa, con tariffe più competitive e costi più bassi”.
A seguire, Giuliana De Flaviis ha portato i risultati di una survey di Klm secondo la quale solo il 24% delle imprese conosce davvero NDC. Eppure, il sistema permette di usufruire del pricing dinamico (continuous pricing), prenotando una gamma di tariffe molto più ampia rispetto alle 26 classi offerte 10 anni fa dai Gds. “E in più – ha aggiunto De Flaviis – permette anche di prenotare prodotti ancillari (come bagagli extra, pasti, upgrade), offrendo pacchetti bundle (volo più servizi aggiuntivi) personalizzati e più convenienti rispetto alle singole prenotazioni.
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ToggleLa mission? Standardizzare i sistemi
Le sfide? “C’è ancora da lavorare per distribuire i contenuti in modo uniforme su tutti gli aggregatori”, ha ammesso Andaloro, sottolineando però che siamo di fronte a una vera rivoluzione tecnologica che, a fronte di sforzi importanti per standardizzare i sistemi, offrirà alle aziende enormi vantaggi.

Come cambia il ruolo delle TMC
I temi caldi del business travel sono stati ripresi durante un vivace botta e risposta moderato da Rosemarie Caglia, Ceo di Travel for Business e consigliere AITMM, che ha intervistato Alfredo Pezzani, esperto del mondo TMC, consulente e membro della Commissione Trasporti FTO e di ECTAA.
Caglia ha lanciato domande provocatorie, partendo da un tema spinoso: le commissioni d’agenzia. Azzerate o ridotte a percentuali minime (0,1%) negli ultimi anni, in Italia non rappresentano più una fonte di guadagno, al contrario di quanto avviene all’estero dove le TMC ricevono ancora commissioni a doppia cifra. “Recuperare quella fee dello 0,1% costa più di quanto si guadagna”, ha confermato Pezzani. Oggi le agenzie puntano soprattutto ai premi riconosciuti dalle compagnie al raggiungimento di determinati volumi di fatturato. Inoltre il settore alberghiero, fortunatamente, non ha subito tagli sulle commissioni”.
Pezzani ha poi sottolineato quanto sia difficile per le TMC far riconoscere alle aziende il proprio ruolo di consulenti strategici. Il rapporto di fiducia tra travel manager e TMC diventa fondamentale. E le aziende “devono chiedersi che tipo di servizio ricevono in cambio di una fee di un euro”, ha detto Pezzani.
Il ritorno degli uffici interni
Tra le tendenze in atto, ha sottolineato Rosemarie Caglia, si registra anche ritorno degli uffici viaggi interni alle aziende, una modalità che sembrava sorpassata a favore di una esternalizzazione della gestione delle trasferte. Qualcosa è andato storto? Non secondo Alfredo Pezzani: “Semplicemente il mercato si è evoluto e oggi, grazie alla nascita di nuovi ruoli all’interno delle aziende e alla diffusione di nuovi sistemi di prenotazione, il booking non è più appannaggio solo di pochi operatori, come in passato”.
Obiettivo PMI?
Non poteva mancare un accenno alle piccole e medie imprese (PMI), spesso trascurate dalle TMC. “Per fare una battuta, direi che per le TMC è più facile andare a caccia di elefanti che di libellule”, ha ironizzato Pezzani, riferendosi al fatto che le grandi aziende sono più facili attrarre e garantiscono guadagni più interessanti. Tuttavia, la tecnologia sta cambiando le regole del gioco, permettendo anche alle PMI di accedere a strumenti di gestione dei viaggi con vantaggi significativi.
One Order, la rivoluzione prossima ventura
La discussione si è chiusa su One Order, il nuovo standard Iata che, dopo Ndc, punta a modernizzare i sistemi di prenotazione, combinando in un unico record tutte le informazioni di un passeggero, oggi sparse su più sistemi. “In sostanza, One Order manderà in pensione il PNR”, ha spiegato Pezzani, sottolineando che questo passaggio, se non gestito adeguatamente, avrà un impatto enorme sul settore e richiederà il supporto di aziende tecnologiche che abbiano una profonda conoscenza del settore turistico.