Ivano Gallino, presidente di AITMM: serve un nuovo umanesimo che ponga le persone al centro delle organizzazioni

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Il 29 maggio, a Milano, si è svolta l’ottava Convention annuale di AITMM, Associazione Italiana Travel e Mobility Manager. Un’occasione importante non solo per riflettere sul futuro del settore, ma anche per domandarsi quale sarà (e quale vogliamo che sia) l’evoluzione di questo ruolo, così strategico e ancora così poco riconosciuto.

Della direzione da prendere ha parlato Ivano Gallino, presidente di AITMM, sottolineando come, in un’epoca in cui le tecnologie occupano sempre più spazio nelle nostre vite e nel nostro lavoro, sia fondamentale tornare a valorizzare l’elemento umano. “Siamo un’associazione di persone ha detto Ivano Gallino -. Siamo l’umanità che bilancia la tecnologia. In un mondo dove l’intelligenza artificiale e l’innovazione corrono veloci, il nostro compito è dare senso, direzione, empatia. Solo le persone sanno leggere le emozioni, costruire relazioni, dare valore alle connessioni umane”.

“La tecnologia, per quanto potente, senza una guida umana resta una scatola vuota – ha aggiunto il presidente -. Un sistema che rischia di renderci meno liberi, più soli. Per questo, più cresce l’innovazione, più deve crescere la nostra capacità di comprenderla, criticarla, umanizzarla. Insomma, serve un nuovo Umanesimo. Dove le persone tornano al centro delle organizzazioni. Dove l’umanità non è un ostacolo, ma la chiave per affrontare il futuro”.

Passi avanti per il riconoscimento del ruolo

E proprio portare al centro le persone, le esperienze e le visioni è lo spirito di AITMM e degli associati che la circonda. Un obiettivo che include anche un vasto lavoro per raggiungere il pieno riconoscimento della figura del travel e mobility manager, anche attraverso la certificazione delle sue competenze. “È stata pubblicata la norma per la certificazione del ruolo UNI 11977 del Travel Manager, Mobility Manager, Fleet Manager e del Chief FTM Officer – ha raccontato Ivano Gallino a conclusione dell’evento -. Stiamo già lavorando con l’ente ICMQ per poter al più presto soddisfare le richieste di chi vorrà certificare il proprio ruolo per crescere professionalmente”.

“Inoltre, continuerà ad essere attivo il registro nazionale riconosciuto dal MIMIT e proseguiranno gli incontri regionali e le altre attività che ci vedono ormai da diversi anni impegnati a livello nazionale e internazionale su diversi tavoli di lavoro e di rappresentanza”. L’obiettivo? Ottenere un sempre maggiore riconoscimento dell’associazione dal punto di vista istituzionale. Per diventare un punto di riferimento del legislatore e arricchire l’intero settore con idee e soluzioni innovative ed efficaci.

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