Insidie dello smart working e dei viaggi di lavoro: cyber crime e sicurezza informatica

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Sempre più spesso i dipendenti di un’azienda vivono fuori dalle mura del proprio ufficio. Che sia per un viaggio di lavoro o per Smart Working, le nuove forme di lavoro agile e flessibile permettono di incrementare la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Si può oggi lavorare tranquillamente da casa o da qualsiasi luogo esterno dalla propria sede aziendale grazie alle innumerevoli possibilità di connessione con i server aziendali.

La flessibilità e il lavorare in viaggio, nell’era della globalizzazione, nascondono però alcune insidie da tenere in conto e che ogni viaggiatore d’affari dovrebbe saper prevenire.

Quando si è in ufficio si è solitamente protetti da firewall professionali, software e sistemi di infrastrutture che permettono di mantenere i dati dell’azienda sicuri poiché rispondono a parametri garantiti e certificati. Le aziende eseguono manutenzioni continue per proteggersi dalle minacce, sempre più pericolose e numerose, che arrivano dal web. Consapevoli che oggi un solo antivirus non è più sufficiente a garantire la protezione della rete aziendale.

Tuttavia, se in ufficio si è “protetti”, appena si lascia il luogo di lavoro aziendale, queste protezioni spesso scompaiono lasciando il dipendente, il viaggiatore d’affari e i dati a grande rischio. Ma non si tratta solo dei dati aziendali, come ad esempio informazioni su clienti o fornitori, ma anche di dati personali e sensibili memorizzati sui propri dispositivi.

Eppure, secondo quanto riportato da “La Repubblica” ancora oggi il 92% degli italiani non crede di poter diventare vittima dei cyber criminali e il 46% non installa soluzioni di sicurezza sui propri dispositivi. La sicurezza on line è oggi un tema importante che solo con una corretta informazione da parte dell’azienda e pratiche di collaborazione intra aziendali permettono di risolvere.

Cosa fare per prevenire il cyber crime durante un viaggio lavorativo?

Quante volte vi è capitato di cercare, in qualche luogo -hotel, aeroporto, sale d’attesa, ristoranti ecc…- una rete Wi-Fi gratuita?
È l’occasione per gli hacker di usufruire di queste reti libere e attendere il viaggiatore d’affari che, magari consultando l’ultima email, cade in qualche tranello. Perché chiunque abbia il giusto software può intercettare i dati di un pc esterno.

Infatti se le reti non sono sicure, e le password Wi-Fi sono pubbliche, o facilmente individuabili, gli attacchi in rete possono essere più facili in quanto i dati che attraversano la rete sono “visibili” e quindi disponibili.

È opportuno seguire alcune pratiche che potranno aumentare la sicurezza informatica e proteggere così non solo i dati i dati personali ma anche quelli aziendali.

7 consigli per la sicurezza informatica durante i viaggi d’affari

  1. Innanzitutto il primo consiglio per un viaggiatore d’affari è quello di portare con sé solo i dati che serviranno per il proprio viaggio. Magari effettuando un back up di quello che può servire su un dispositivo da usare per questi scopi. Un modo per mettersi al sicuro anche dal furto dei propri dispositivi. Infatti anche il furto di uno smartphone può provocare seri danni. I ladri non solo rivenderanno il dispositivo rubato, ma cercheranno anche di realizzare una scansione della memoria per trovare dati utili da rivendersi come ad esempio password, codici di accesso, immagini, fotografie di documenti o peggio ancora dati di banca e accessi tramite applicazioni.
  2. La seconda regola è quella di non usare reti di Wi-Fi pubbliche e di verificare sempre che la rete a cui ci si collega è protetta e sicura. Basta a volte una piccola e insignificante email per mettere in rete tutti i vostri fatti!
  3. L’utilizzo di password è fondamentale, ma a volte non sufficiente. Gli hacker passano in rassegna i codici liberi in cerca di eventuali falle o punti di accesso. Quindi è essenziale che il codice sia sconosciuto a chi tenta di forzare i sistemi di controllo. Ecco che utilizzare un sistema di crittografia permette di tenere riservate le informazioni dei dati poiché i contenuti non saranno accessibili. La crittografia è infatti quel processo in base al quale le informazioni vengono trasformate in modo da renderle illeggibili a terzi. Solo la persona autorizzata può decriptare i dati e accedere alle informazioni nel formato originale.
  4. Sempre parlando di password, mai dimenticare che queste devono essere molto forti e soprattutto diverse per ogni servizio on line a cui si accede solitamente. Vi servirà buona memoria per ricordarle tutte…oppure si potranno utilizzare delle applicazioni sicure che permettono di memorizzare in modo criptato le password. Inoltre è buon norma aggiornarle costantemente.
  5. Se durante un viaggio di lavoro si perde il proprio dispositivo, è necessario informare immediatamente la propria azienda perché possa tempestivamente cambiare le password e proteggere i dati della sua rete. Ogni azienda, con dipendenti che viaggiano spesso in trasferta in Italia o all’estero dove il fuso orario è diverso, dovrebbe avere un servizio interno di supporto informatico H24 dedicato.
  6. Infine tenere d’occhio il proprio dispositivo nei luoghi pubblici è fondamentale, così come quello di non condividerlo con altri o tanto meno attivare sistemi di Bluetooth.
  7. E ricordate: quando arrivate in hotel, la rete a cui state accedendo con nome “HOTEL” potrebbe non essere proprio quella del vostro albergo. Fatevi sempre dare dalla reception i corretti accessi.

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