Quale lingua si parla in Vietnam per un viaggio di lavoro

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Il nome Vietnam significa letteralmente “terra verso il sud” dall’unione di due parole: viet (dall’origine cinese yueh “meridionale”) e nam (in vietnamita “terra”). La lingua ufficiale del Paese è il vietnamita, parlata dalla maggior parte della popolazione. Il cinese (cantonese e mandarino) è conosciuto per il suo retaggio storico; le minoranze etniche di diverse origini, parlano dialetti legati al territorio.

Le altre lingue straniere conosciute sono il francese, dal passato dominio coloniale ormai in declino, l’inglese studiato e parlato soprattutto dalle nuove generazioni ed il russo. Quest’ultime sono frutto di un’apertura economica del Vietnam verso il turismo ed i viaggi d’affari stimolati da nuove opportunità di business. Alcune accortezze e particolarità da sapere circa i comportamenti da adottare in Vietnam sono spesso utili e fondamentali quando si viaggia in un Paese asiatico.

 La lingua vietnamita

La lingua vietnamita è una lingua monosillabica e tonale derivata dal gruppo delle lingue mon khmer, tai e cinese, appartenente alle lingue austro asiatiche. E’ difficile però risalire all’origine della lingua vietnamita, essendo una contaminazione di diverse lingue antiche e moderne. Il vietnamita è suddiviso generalmente in tre aree dialettali:

  • vietnamita settentrionale
  • vietnamita centrale
  • vietnamita meridionale

I tre principali dialetti differiscono maggiormente dal punto di vista fonetico, con qualche variante grammaticale e dal lessico. Il sistema di scrittura utilizzato da alcune etnie vietnamite è andato perso nel tempo; quello più utilizzato fin dall’antichità fu l’han (cinese) soprattutto in ambito burocratico, commerciale e didattico fino agli inizi del XX secolo. Contemporaneamente si sviluppò a partire dal VIII secolo un proprio metodo di scrittura, il nom, che utilizzava gli ideogrammi cinesi per indicare i suoni del linguaggio vietnamita.

La nascita di questa scrittura e la sua propagazione sviluppò, nella popolazione vietnamita, la crescita di livello linguistico e l’affermazione di una coscienza sociale. Tra i poemi più importanti della letteratura vietnamita ricordiamo il “de dat, de nuoc” dell’etnia Moung e il poema “xong chu xon xao” dell’etnia Thai.

Comportamenti ed usanze vietnamite

 In ogni Paese le usanze fanno parte della propria cultura ed è necessario che si rispettino le tradizioni ed i comportamenti della territorio che ci ospita. Conoscere l’etichetta vietnamita risulta importante durante i soggiorni turistici o in viaggi d’affari.  Tra le regole fondamentali ricordiamo di utilizzare un abbigliamento consono nei luoghi di culto, con gambe e spalle coperte, togliersi le scarpe ed i cappelli.

I vietnamiti sono persone ospitali, disponibili e gentili ma il contatto fisico è sempre da evitare, sfiorare la testa o le spalle può essere considerato un insulto, come guardare negli occhi con insistenza: secondo le credenze nella testa è posta la sede l’anima e nelle spalle riposa lo spirito. La stretta di mano per salutare è d’uso, tranne tra uomini e donne, anche se ancora molti vietnamiti evitano il contatto manuale.

Il Vietnam oggi è un Paese integrato nella società moderna ma allo stesso tempo è una popolazione fortemente legata ai valori tradizionali e alle regole di comportamento. I vietnamiti potrebbero sembrare all’inizio un po’ indifferenti, ma è una questione di mentalità e di educazione; il sorriso spesso può essere segno non solo di cortesia ma anche di imbarazzo o incomprensione.

Il rispetto per gli anziani, per la posizione gerarchica o per l’età è alla base dei rapporti sociali. I vietnamiti sono ospitali soprattutto con gli occidentali, ma lo straniero può anche essere visto come un consumatore e per questo è un bene informarsi sui costi medi, prima di fare acquisti e accordare subito il prezzo.

 Particolarità del popolo vietnamita

Il popolo vietnamita è orgoglioso del propria identità storico – culturale e rispettoso del viaggiatore interessato al patrimonio del Paese. La loro accoglienza oltre ad essere gentile e cordiale è estremamente attenta e scrupolosa: non c’è da stupirsi se si ricevono inviti ed aiuti, è un vanto ed una particolarità del popolo vietnamita; sono persone abituate a donare non a ricevere e spesso un omaggio può essere fonte di imbarazzo se il rapporto non è familiare.

Rientra nello stile di vita vietnamita l’attività fisica: amano fare ginnastica all’aperto e spesso nei parchi, nelle piazze o in riva ai fiumi si trovano attrezzature per allenarsi. Si pratica il Tao Chi Chuan, una raffinata arte marziale che armonizza il corpo e la mente, per rinvigorire la salute, l’equilibrio mentale e un maggior autocontrollo. Nella società vietnamita le donne hanno da sempre investito un ruolo importante, sia in famiglia che nel lavoro.

Curano molto il proprio aspetto sia nel fisico con prodotti di bellezze, che nell’abbigliamento con l’uso di accessori, considerati necessari per mantenere la pelle chiara: grandi occhiali da sole, gli elegantissimi cappelli di paglia e gli ombrellini per coprirsi dal sole. Un’altra particolarità indossata spesso dalle donne che vivono nelle città più inquinate del Vietnam, è la mascherina antismog, ormai considerata un oggetto di moda oltre che di uso quotidiano: ce ne sono di tutti i colori, forme e disegni.

 Abiti tradizionali vietnamiti

Gli abiti vietnamiti tradizionali sono molto essenziali e semplici ma allo stesso tempo eleganti. Le donne indossano un lungo vestito chiamato “Ao Dai” nato intorno al XVII secolo sotto l’influenza cinese. L’abito è di seta, indossato sotto a lunghi pantaloni con uno spacco su entrambi i lati; snellisce la figura ed esalta il portamento.

Il colore è legato all’età e allo stato sociale: il bianco simbolo della purezza per le giovani, colori pastello per le donne adulte non sposate e solo dopo il matrimonio si possono utilizzare colori accesi.

Ogni vestito è fatto su misura e per mano di alcuni stilisti francesi è diventato un abito alla moda. Si può realizzare velocemente e personalizzarlo nelle sartorie delle grandi città o nei piccoli centri di artigianato tessile locale. Altro simbolo della cultura vietnamita è il tradizionale cappello conico di paglia, chiamato “Non Bai Tho“.

Il maggior centro di produzione è Hue, città nella quale risiedono famiglie che da generazioni sono dedite a questa attività. Alcuni modelli sono molto elaborati con decorazioni e disegni o ricami, versi poetici o draghi, ma anche fiori e paesaggi, o la versione impermeabile. 

I requisiti di ingresso in Vietnam

I viaggiatori d’affari diretti in Vietnam potrebbero aver bisogno di richiedere un visto prima del viaggio. I cittadini italiani muniti di passaporto in corso di validità godono dell’esenzione dall’obbligo di visto fino a 45 giorni, ma chi si trattiene nel Paese più a lungo deve richiedere un visto. Dal 2018 esiste la possibilità di richiedere il visto elettronico per un viaggio turistico o d’affari in Vietnam della durata massima di 90 giorni. Chi si trattiene oltre i 90 giorni deve necessariamente rivolgersi a un’ambasciata o consolato del Vietnam. Attenzione: non è più possibile ottenere un visto all’arrivo o visa on arrival all’aeroporto in Vietnam.

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