Sommario
ToggleNovità sulla carta d’identità valida per l’espatrio: dal 3 agosto 2026 sarà accettata solo la CIE. Ecco scadenze e soluzioni per viaggiare senza intoppi
Dal prossimo agosto non tutte le carte d’identità saranno automaticamente valide per l’espatrio e questo può creare situazioni spiacevoli, soprattutto se ci si accorge del problema solo all’aeroporto. Per un viaggiatore d’affari il tempo è denaro e restare bloccati a causa di un documento non conforme può compromettere un’intera trasferta, un meeting importante o una trattativa con un cliente. In questo articolo vedremo tutto quello che c’è da sapere sulla carta d’identità valida per l’espatrio a partire dal 3 agosto 2026, come verificarne la validità, quali documenti servono per richiederla e cosa fare se non si dispone ancora di una Carta d’Identità Elettronica (CIE).
Che cosa si intende per espatrio?
Quando si parla di “espatrio” ci si riferisce alla possibilità di lasciare l’Italia per entrare in un altro Paese. Non tutti gli Stati accettano la carta d’identità come documento valido per l’ingresso. All’interno dell’Unione Europea e in alcuni Paesi dell’area Schengen, la carta d’identità è sufficiente e sostituisce il passaporto, ma la condizione fondamentale è che sia valida per l’espatrio. In caso contrario, pur avendo una carta in corso di validità per l’uso interno, potrebbe essere necessario un passaporto o un altro documento riconosciuto. Sapere in anticipo cosa richiede il Paese di destinazione e avere la documentazione giusta significa viaggiare con tranquillità, senza rischiare imprevisti che possono compromettere obiettivi professionali importanti, magari proprio al gate!
Come si fa a capire se la carta d’identità è valida per l’espatrio?
Una domanda molto frequente tra i viaggiatori riguarda proprio la verifica della validità per l’espatrio. Non basta che la carta sia in corso di validità: per essere utilizzata all’estero, infatti, deve riportare chiaramente la dicitura “valida per l’espatrio”. Nelle carte d’identità elettroniche più recenti l’informazione è indicata in modo chiaro, mentre nei vecchi modelli cartacei, in assenza di quella specificazione, il documento non può essere usato per attraversare le frontiere. Inoltre, ci sono casi particolari in cui, pur avendo una carta d’identità apparentemente regolare, non è consentito utilizzarla per viaggiare: ad esempio, per i minori che viaggiano senza entrambi i genitori o per i cittadini italiani con particolari restrizioni amministrative. Per chi si muove magari una tantum, vale la pena controllare la propria carta prima di prenotare il viaggio, perché ogni dettaglio conta. Un controllo di dieci secondi può evitare il rischio di essere respinti al gate e di perdere un volo importante.
Cosa serve per fare la carta d’identità per espatrio?
Richiedere una carta identità elettronica valida per espatrio è un passaggio obbligato per chi viaggia spesso per lavoro. Per ottenere la CIE che permette di muoversi liberamente nei Paesi che la accettano, è necessario presentarsi presso il proprio Comune di residenza, portando con sé un documento di riconoscimento valido e una fotografia recente. In alcuni casi, è richiesto anche il codice fiscale, mentre per i minori di 18 anni è obbligatoria l’autorizzazione firmata da entrambi i genitori.
La procedura è abbastanza semplice, ma i tempi possono variare da Comune a Comune, quindi è bene muoversi con anticipo. Per chi lavora nel settore del business travel e ha bisogno di spostarsi rapidamente, è importante sapere che la carta identità valida per espatrio viene consegnata a domicilio, ma può richiedere fino a sei giorni lavorativi per l’emissione. Pianificare per tempo significa evitare di doversi affidare a procedure d’urgenza, che in alcuni casi non sono nemmeno disponibili.
Che scadenza deve avere la carta d’identità per andare all’estero?
Non basta che il documento di riconoscimento sia valido per l’espatrio: bisogna accertarsi anche della data di scadenza della carta d’identità. Molti Paesi richiedono che il documento sia valido non solo al momento della partenza, ma anche per un certo periodo successivo. Nella maggior parte dei casi, la validità deve essere di almeno sei mesi oltre la data del rientro previsto, ma la regola non è universale e cambia in base alla destinazione. Questo significa che un documento che formalmente non è scaduto potrebbe comunque non essere accettato.
Per chi viaggia per lavoro, questo dettaglio è cruciale: un colloquio fissato a Londra o un incontro a Berlino non possono essere compromessi da una carta che sta per scadere. La verifica preventiva della data di validità e delle richieste specifiche del Paese di destinazione diventa quindi un’abitudine indispensabile. Non basta avere un documento “attivo”: serve che sia conforme alle regole del Paese ospitante, altrimenti si rischia di dover rinunciare alla trasferta.
Come richiedere la CIE?
La richiesta della Carta d’Identità Elettronica è diventata più semplice rispetto al passato, ma per i viaggiatori frequenti è sempre meglio organizzarsi per tempo. È possibile prenotare un appuntamento tramite il sito del Ministero dell’Interno o attraverso il portale del proprio Comune di residenza. Al momento della richiesta, occorre presentarsi con una fotografia recente, un documento di riconoscimento valido e, nel caso in cui si tratti di un primo rilascio, il codice fiscale. Dopo aver registrato la richiesta, l’ufficio anagrafe inoltra i dati all’Istituto Poligrafico, che provvede a produrre e spedire la carta direttamente al domicilio indicato. I tempi medi di consegna sono di circa sei giorni lavorativi, ma possono allungarsi in periodi di alta richiesta. Per chi viaggia per lavoro, l’ideale è controllare periodicamente la validità del documento e richiedere il rinnovo con almeno un mese di anticipo, così da non correre il rischio di vedersi bloccare una trasferta già pianificata.
Scopri anche:
I controlli aerei nell’area Schengen non vogliono più la carta d’identità;
Che fare se perdi la carta d’identità all’estero?
Photo credit: Suzy Hazelwood











