Paesi del Golfo: visto unico entro 2025

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Arabia Saudita, Emirati, Qatar, Bahrein, Kuwait e Oman si preparano a lanciare un visto unico per semplificare gli spostamenti tra i Paesi del Golfo

Se sei abituato a spostarti tra Dubai, Riyadh e Doha per lavoro, sai quanto possa essere complicato pianificare un itinerario che tocchi più Paesi del Golfo. Fino a oggi ogni tappa richiedeva un visto specifico, con moduli diversi, scadenze da rispettare e portali poco user‑friendly. Questo macchinoso processo rappresentava un ostacolo soprattutto per i viaggiatori d’affari che con un’unica trasferta potrebbero fare il giro di tutti questi paesi. Entro la fine del 2025, invece, i sei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo – Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahrein, Kuwait e Oman – introdurranno un visto turistico unificato valido per l’intera regione.

L’idea è di offrire un documento simile al modello europeo Schengen: un’unica autorizzazione che permette l’ingresso in tutti i Paesi GCC con una validità di tre mesi. Jassim Al‑Budaiwi, segretario generale del GCC, ha confermato l’impegno dei Ministeri degli Interni dei sei Stati. Dopo anni di discussioni tecniche, l’obiettivo ora è il lancio concreto, sostenuto da numeri record nel turismo regionale.

Un solo visto per le sei destinazioni del Golfo

Fino ad ora, ogni Paese aveva le proprie regole. Gli Emirati permettono l’ingresso senza visto a cittadini di 85 Paesi, Qatar e Oman offrono visti gratuiti all’arrivo per circa 100 nazionalità, mentre Bahrein, Kuwait e Arabia Saudita richiedono ancora l’e‑visa. Curiosità: il Kuwait ha lanciato una e‑visa da 90 giorni dal 1° luglio 2025, un segnale che il cambiamento è già in atto.

Con il visto unificato si mette ordine al caos attuale: un unico documento per tutti, un unico portale, un’unica procedura, senza dover navigare tra normative frammentate. Con il nuovo visto unificato bastano pochi click: si richiede online caricando passaporto, modulo compilato, itinerario fra i sei Stati e prenotazioni alberghiere o dei voli. Serve anche una polizza assicurativa completa (copertura medica, emergenze e rimpatrio) e una prova di solvibilità economica, come un estratto conto aggiornato. Una volta ottenuto, il visto permette di entrare e uscire dai Paesi GCC senza ulteriori permessi, per un periodo esteso di 90 giorni.

Perché i Paesi del Golfo introdurranno il visto unico

Dietro a questo visto non c’è solo la voglia di semplificare la vita ai viaggiatori. C’è una strategia ben precisa: trasformare il Golfo in una macro‑destinazione integrata e competitiva globalmente. L’intento è duplice. Da un lato si desidera favorire soggiorni più lunghi e dall’altro consolidare l’immagine del Golfo come meta tecnologica, moderna e accogliente. Le metropoli del GCC stanno investendo massicciamente in infrastrutturemobilità e ospitalità. Dal futuro expo a Dubai, a Neom in Arabia Saudita, fino ai nuovi hub aeroportuali in Qatar e Oman, il territorio si sta strutturando come porta tra Europa, Asia e Africa. Il visto unico completa questo puzzle, rendendo l’intera regione più accessibile.

Vantaggi del visto unico dei Paesi del Golfo per business traveller

Chi viaggia per lavoro ne trarrà vantaggio sotto tanti punti di vista. Fiere, tour aziendali, meeting multilocali: sarà tutto più agile. E c’è un’altra tendenza in crescita: il bleisure, ovvero mix di business e leisure. Potrai terminare la giornata di incontri a Dubai e concederti un weekend rilassante in Oman o una serata culturale a Manama, senza pensare a visti aggiuntivi o scadenze da rispettare. Inoltre, una gestione digitale e semplificata del visto significa risparmio di tempo e risorse, perfetta per chi conta ore lavorate e vuole minimizzare lo stress organizzativo. Il lancio di questo visto rappresenta un vero passaggio storico per la cooperazione intra‑regionale nel GCC. Ma potrebbe anche diventare un modello replicabile in altre zone del mondo, dove la mobilità tra Stati avviene con difficoltà. Per adesso il Golfo si prende il ruolo di apripista.

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Photo credit: Lara Jameson

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