Uber lancia le corse “solo per donne”

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Uber lancia le corse solo per donne. Un’opzione pensata per le donne che possono scegliere un’autista donna, riducendo ansie e rischi in trasferta

Quando si parla di sicurezza negli spostamenti pensiamo sempre agli imprevisti più concreti che si traducono in sinistri o avarie. Ma c’è anche una dimensione più sottile e quotidiana, fatta di piccole paure che si insinuano nei viaggi di lavoro, specialmente se in trasferta è una donna. Non è raro che una manager, dopo ore di riunioni o una cena di networking, debba prendere un’auto per tornare in hotel a tarda sera e senta il peso di quel tragitto solitario. Molte raccontano di aver vissuto conversazioni invadenti con autisti, sguardi insistenti o semplicemente la sensazione di non avere il pieno controllo della situazione. Per lanciare un segnale d’ascolto attivo verso questo timore, Uber lancia le corse “solo per donne”. Cioè ha introdotto la possibilità di scegliere un’autista donna che permette alle viaggiatrici di sentirsi meno esposte, soprattutto quando si trovano in città nuove o in Paesi con culture diverse, dove l’impatto della solitudine femminile nello spazio pubblico può essere ancora più forte. È un piccolo ma importante passo che parte dall’ascolto delle esigenze reali delle persone.

Corse di Uber per donne sono una sicurezza personale e per dati sensibili aziendali 

Chi lavora fuori sede lo sa bene: le giornate in trasferta non finiscono mai quando cala il sole. Può capitare di atterrare con un volo serale e dover raggiungere l’hotel dall’aeroporto, oppure di lasciare la sede di un cliente dopo un meeting interminabile e rientrare in albergo attraversando quartieri sconosciuti. In questi momenti la vulnerabilità si amplifica, soprattutto se si è sole, stanche e con documenti o dispositivi aziendali da custodire. Pensiamo a una consulente che, dopo aver presentato un progetto importante, si ritrova a mezzanotte a cercare un’auto in un parcheggio buio: con questa nuova opzione può selezionare una conducente donna e affrontare quel tragitto con maggiore serenità.Per chi si sposta spesso per lavoro, non è una questione di comfort, ma di sicurezza e concentrazione: sentirsi tutelate significa potersi dedicare alla propria missione professionale senza l’ansia costante di dover controllare ogni dettaglio del contesto intorno.

Un passo avanti per le aziende attente alle proprie dipendenti

Non si tratta solo di un beneficio individuale. Le aziende che hanno una forte componente di business travel devono pensare a questa novità come a uno strumento in più per la protezione delle proprie collaboratrici. Un’impresa che adotta policy di viaggio inclusive, prevedendo la possibilità di prenotare corse Uber con autiste donne, lancia un messaggio chiaro: “la tua sicurezza è importante per noi, tanto quanto il buon esito della trasferta”. E non è un valore di facciata: ridurre i fattori di rischio durante gli spostamenti significa anche migliorare la produttività e il benessere complessivo della persona. Una dipendente che non deve preoccuparsi di come tornerà in hotel dopo una cena di lavoro, può vivere la trasferta con più concentrazione e meno stress. Le aziende che hanno già introdotto servizi di sicurezza personalizzati per i viaggiatori d’affari – come assicurazioni mediche dedicate o piattaforme di localizzazione in tempo reale – possono ora integrare questa nuova funzione come ulteriore livello di tutela.

Un passo avanti per le aziende attente alle proprie dipendenti

Non si tratta solo di un beneficio individuale. Le aziende che hanno una forte componente di business travel devono pensare a questa novità come a uno strumento in più per la protezione delle proprie collaboratrici. Un’impresa che adotta policy di viaggio inclusive, prevedendo la possibilità di prenotare corse Uber con autiste donne, lancia un messaggio chiaro: “la tua sicurezza è importante per noi, tanto quanto il buon esito della trasferta”. E non è un valore di facciata: ridurre i fattori di rischio durante gli spostamenti significa anche migliorare la produttività e il benessere complessivo della persona. Una dipendente che non deve preoccuparsi di come tornerà in hotel dopo una cena di lavoro, può vivere la trasferta con più concentrazione e meno stress. Le aziende che hanno già introdotto servizi di sicurezza personalizzati per i viaggiatori d’affari – come assicurazioni mediche dedicate o piattaforme di localizzazione in tempo reale – possono ora integrare questa nuova funzione come ulteriore livello di tutela.

Non solo comfort ma fiducia, nonostante qualche polemica

Molte donne d’affari che viaggiano da sole raccontano esperienze in cui hanno dovuto mettere in atto vere e proprie strategie di difesa psicologica. Fingere di telefonare con tono deciso, evitare di rispondere a domande personali, sedersi dietro il conducente per avere sempre la porta a portata di mano: piccoli gesti che raccontano un disagio diffuso. Con la nuova opzione di Uber, questa tensione può diminuire sensibilmente. La possibilità di scegliere un’autista donna significa riconquistare un senso di fiducia nell’esperienza di viaggio, liberarsi dall’obbligo di essere costantemente in allerta e vivere con più naturalezza anche gli spostamenti più banali. Non è solo un servizio aggiuntivo, ma un cambio di prospettiva: la trasferta non è più vista come una sequenza di ostacoli da superare, ma come un’esperienza in cui la professionalità e la serenità della viaggiatrice vengono messe al centro. In altre parole, si passa da una logica di sopravvivenza a una logica di fiducia e qualità.

Come spesso accade per le novità che toccano temi delicati, anche questa iniziativa non è priva di discussioni. Alcuni parlano di rischio di discriminazione, altri temono che l’iniziativa possa creare una divisione artificiale tra autisti. Tuttavia, il senso della scelta non è escludere, ma offrire una risposta concreta a un bisogno di sicurezza che non può essere ignorato. Per molte donne viaggiare di notte non è mai stata un’esperienza neutra, ma sempre un terreno di potenziali pericoli. Se un servizio riesce a trasformare questa percezione, vuol dire che ha centrato un obiettivo importante.

Come attivare la funzione “woman rider preference” dall’app di Uber

La novità non è complicata da usare, ed è proprio qui che sta la sua forza. Una volta aperta l’app, basta accedere al proprio profilo e andare nella sezione dedicata alle preferenze di viaggio. Qui compare l’opzione “woman rider preference, che può essere selezionata come impostazione permanente o attivata solo per singole corse, a seconda delle esigenze. Questo significa che una consulente in trasferta a Milano potrà mantenere il servizio attivo per tutta la settimana di meeting, mentre una manager che viaggia raramente potrà attivarlo soltanto per la corsa notturna dall’aeroporto. Il processo è intuitivo e veloce: pochi tocchi sullo smartphone e si ottiene la tranquillità di sapere che dall’altra parte ci sarà una professionista donna a condurre l’auto. È un dettaglio tecnologico semplice, ma con un impatto molto forte sul vissuto delle viaggiatrici, che possono così organizzare gli spostamenti in autonomia e senza esitazioni.

Photo credit: freestocks.org

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