Liquidi in aereo: niente più limiti

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Nuove regole sui liquidi nel bagaglio a mano: flaconi fino a 2 litri dove ci sono scanner EDS. Ma attenzione: norme diverse in Europa possono creare caos e costi extra.

Dopo quasi vent’anni, il famigerato limite dei 100 ml per flacone dei liquidi bagaglio a mano sembra finalmente avviato verso il tramonto. Grazie ai nuovi scanner EDS di ultima generazione, installati progressivamente negli aeroporti europei, sarà possibile trasportare liquidi, gel e aerosol in cabina fino a 2 litri per contenitore. Una notizia che semplifica la vita di milioni di passeggeri, soprattutto di chi vola per lavoro e deve viaggiare leggero.
Ma attenzione: la novità non è valida ovunque. Alcuni scali hanno già aggiornato le procedure, altri no. Questo crea un quadro frammentato che, per i business travellers, significa una sola cosa: serve pianificare ogni dettaglio per evitare costi extra, ritardi e brutte sorprese ai controlli aerei

Perché è cambiata la regola dei 100 ml sui liquidi in aereo

La restrizione sui liquidi era stata introdotta nel 2006, in seguito all’allerta globale successiva agli attentati dell’11 settembre. L’obiettivo era impedire che esplosivi liquidi potessero essere portati a bordo nascosti in flaconi apparentemente innocui.
Oggi però la tecnologia è cambiata: i nuovi scanner EDS di standard C3 usano tomografia computerizzata e creano immagini 3D del contenuto dei bagagli a mano, consentendo di individuare materiali pericolosi con un’altissima precisione. Grazie a queste apparecchiature è possibile lasciare liquidi e dispositivi elettronici all’interno del bagaglio, senza estrarli o infilarli in bustine trasparenti. La decisione di introdurre questa tecnologia è arrivata dall’ECAC (Conferenza Europea dell’Aviazione Civile) con il via libera della Commissione Europea, che punta a uniformare le regole entro pochi anni.

liquidi da portare in aereo: gli aeroporti dove non c’è più il limite

Al momento i nuovi apparecchi di controllo non sono ovunque. In Italia, la nuova procedura è già operativa in questi aeroporti:

  • Milano Malpensa (solo Terminal 1)
  • Milano Linate
  • Roma Fiumicino Terminal 1 (esclusi i voli verso USA e Israele)
  • Bergamo Orio al Serio
  • Bologna
  • Catania
  • Torino (solo corsie Fast Track)

Ma anche a livello europeo la situazione è ancora a macchia di leopardo. Nel continente, gli aeroporti dotati dei nuovi scanner sono:

  • Londra City Airport e Belfast City nel Regno Unito
  • Amsterdam Schiphol nei Paesi Bassi
  • Madrid Barajas e Barcellona El Prat in Spagna
  • Helsinki Vantaa in Finlandia
  • Copenaghen in Danimarca
  • Zurigo in Svizzera

Ma attenzione: non tutti gli scali con scanner attivi hanno aggiornato le regole. Alcuni aeroporti europei, pur dotati di tecnologia C3, continuano a mantenere il limite dei 100 ml per scelta interna o per lentezza burocratica. Quindi, prima di partire, è opportuno accertarsi delle procedure di controllo negli scali d’interesse.

la confusione su quanti ml si possono portare in aereo

La vera criticità è dovuta proprio al fatto che le nuove regole non sono uguali dappertutto. Alcuni Paesi europei hanno adottato gli scanner, altri no. E anche dove gli scanner ci sono, non sempre le regole sono state aggiornate. Il risultato è che un viaggiatore potrebbe partire da Milano con una bottiglia d’acqua da 500 ml senza problemi, ma ritrovarsi a doverla buttare al ritorno se lo scalo di arrivo applica ancora il vecchio limite.
Assoutenti ha lanciato l’allarme: questa confusione rischia di creare code chilometriche ai controlli, tensioni con il personale e soprattutto costi extra. Chi arriva con bagagli pieni di flaconi oltre i 100 ml negli aeroporti “vecchio sistema” potrebbe essere costretto a imbarcarli all’ultimo minuto, con supplementi che possono superare i 130 € sui voli intercontinentali. Per un business traveller che ha un’agenda serrata, perdere tempo ai controlli in aeroporto o pagare di più senza averlo previsto è un problema serio: si rischia di arrivare in ritardo a un meeting o di sforare i budget aziendali.

Regole liquidi bagaglio a mano: costi extra per ogni compagnia

Più nel dettaglio, chi scopre all’ultimo di non poter portare i liquidi oltre i 100 ml è spesso costretto a imbarcare il trolley in stiva. E i costi non sono trascurabili:

  • Ryanair: da 35,99 € a 75 €
  • Vueling: tra 40 € e 75 €
  • WizzAir: 70 €
  • EasyJet: 65 €
  • ITA Airways (tariffe light): da 60 € in Italia a fino a 130 € per voli verso USA, Brasile, Giappone e Thailandia.

Per un business traveller che ha un’agenda serrata, perdere tempo ai controlli o pagare di più senza averlo previsto è un problema serio: si rischia di arrivare in ritardo a un meeting o di sforare i budget aziendali.

Novità per dispositivi elettronici in aereo

Un altro vantaggio per chi vola per lavoro riguarda i dispositivi elettronici. Nei terminal dove sono attivi gli scanner C3, non sarà più necessario estrarre laptop, tablet, power bank e smartphone dal bagaglio.
Una semplificazione enorme per i business travellers: niente più code interminabili mentre si cerca di sfilare computer, giacche e documenti con la conference call che parte tra dieci minuti. Dove la tecnologia è già attiva, i controlli scorrono più rapidamente e l’esperienza di viaggio migliora sensibilmente.

Travel manager: aggiornare subito le policy aziendali

Per chi vola per lavoro, la gestione dei liquidi nel bagaglio a mano non è un dettaglio. Basta pensare a un classico scenario: volo di andata Milano–Madrid, riunione in sede cliente e rientro in giornata. Con il nuovo sistema, si potrebbe viaggiare senza problemi con cosmetici, integratori o persino campioni di prodotto oltre i 100 ml. Ma se il volo di ritorno parte da uno scalo senza scanner EDS, bisogna comunque tornare al vecchio limite.
Risultato: senza informazione preventiva, il rischio è perdere tempo ai controlli, dover buttare materiale o pagare supplementi. Per il viaggiatore business significa ripensare la preparazione del bagaglio e tenere sempre d’occhio le policy della compagnia e le caratteristiche dell’aeroporto.

Cosa inserire nella policy di viaggio sui liquidi consentiti in aereo

Per chi si occupa di Travel Management, questo cambiamento va gestito subito. Serve aggiornare le linee guida interne con indicazioni chiare su quali aeroporti italiani ed europei permettono già flaconi oltre i 100 ml e su dove, invece, è meglio viaggiare “in sicurezza” portando solo formati piccoli. Ma è altresì importante fare chiarezza sul caos, indicando ai dipendenti in viaggio come gestire le tratte con scali intermedi: partire da uno scalo “liberalizzato” non significa poter rientrare senza problemi.

Assoutenti suggerisce di indicare le informazioni sugli scanner già al momento dell’acquisto del biglietto, così i viaggiatori possono organizzarsi prima e le aziende evitano costi extra e reclami. Per i travel manager è un’opportunità per migliorare la comunicazione interna: una semplice newsletter o un’area intranet aggiornata può fare la differenza tra una trasferta fluida e una piena di disagi.

Scopri la nostra guida completa ai liquidi in aereo.

Photo credit: aeroporto.net

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