Quanto costa il noleggio a breve termine? I dati 2024 della ricerca ANIASA

noleggio a breve termine

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Il noleggio a breve termine è cresciuto nel 2024: +10% di contratti, più di 1,5 miliardi di fatturato e un ruolo chiave per aeroporti e turismo

Nel 2024 il mercato del noleggio auto a breve termine ha dimostrato ancora una volta di essere una colonna portante della mobilità turistica e professionale in Italia. Secondo i dati del XXIV Rapporto ANIASA, il comparto ha chiuso l’anno con oltre 4,7 milioni di contratti e 38 milioni di giornate di noleggio, raggiungendo un giro d’affari da 1,54 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto al 2023.

Noleggio auto breve termine verso la “short mobility”

Un dato interessante riguarda la durata media dell’auto a noleggio a breve termine, che si è ridotta da 8,3 a 8 giorni. Questo significa che la domanda tende sempre più verso utilizzi brevi e intensivi, tipici del business travel: viaggi di due o tre giorni, spesso legati a fiere, incontri commerciali o audit, che non giustificano il possesso o il noleggio a lungo termine. Ma attenzione: questo cambiamento implica anche una maggiore pressione logistica per le aziende di noleggio, che devono gestire più contratti, più movimentazioni e più attività di manutenzione.

Eppure, nonostante questi costi gestionali in aumento, il prezzo medio giornaliero è rimasto stabile se non leggermente in calo, segno che il settore punta molto sulla competitività e sulla fidelizzazione del cliente, anche a scapito della marginalità.

Utilizzo della flotta ai massimi: si lavora sull’efficienza

Nel 2024 il tasso di utilizzo medio della flotta ha raggiunto il 74,7%, in aumento di quasi tre punti percentuali rispetto al 2023. Questo dato, che misura quanto effettivamente le auto vengano usate rispetto alla loro disponibilità, è un chiaro segnale di efficienza operativa. Significa che le vetture stanno meno tempo ferme nei parcheggi e più tempo su strada – e questo, in un’ottica di costi-benefici, è vitale per la tenuta economica del servizio.

Da qui un altro dato chiave: il fatturato medio per veicolo è salito a 10.966 euro, con un incremento del 2,4%. Si tratta di un risultato notevole, soprattutto considerando che le immatricolazioni di nuove vetture sono scese del 7,4%: meno mezzi a disposizione, ma utilizzati meglio. Una razionalizzazione necessaria in un contesto di costi crescenti (basti pensare a inflazione, carburanti e manutenzione) e domanda incerta.

Aeroporti protagonisti, ma le città non mollano per il noleggio breve termine auto

Il ruolo degli aeroporti nel sistema del noleggio a breve termine è sempre più centrale: qui si genera la fetta più corposa del fatturato, con circa 900 milioni di euro, pari al 58% del totale. È facile intuire il perché: il viaggiatore d’affari atterra e ha bisogno di un mezzo pronto, comodo e adatto a muoversi su più destinazioni, spesso senza vincoli orari.

Ma attenzione a non sottovalutare le sedi cittadine, che hanno generato 637 milioni di euro, pur registrando un calo numerico del 9%. I 752 punti noleggio presenti nei centri urbani restano fondamentali per chi ha bisogno di un’auto all’ultimo momento, o per quei business traveller che partono dalla propria città per un viaggio di lavoro o un sopralluogo fuori sede. Il rapporto è di più di 4 sedi urbane per ogni aeroporto: una rete capillare che rappresenta ancora un presidio importante, anche se più costoso da gestire.

Il canale digitale spinge il settore del noleggio a breve termine

Una delle trasformazioni più profonde è quella legata alla digitalizzazione delle prenotazioni. Nel 2024 il canale B2B2C– ovvero OTA, broker, piattaforme online – ha generato oltre 512 milioni di euro di ricavi, con una crescita del 10,4%. Non è solo una questione di tecnologia, ma anche di abitudini: oggi chi viaggia per lavoro prenota tutto online, magari integrando voli, hotel e auto in un’unica piattaforma. Anche il canale diretto (B2C) continua a crescere (+5,6%), ma il sorpasso degli intermediari digitali segna un punto di svolta nella relazione con il cliente finale.

Accessori e optional? Sempre più richiesti nell’auto a noleggio breve termine

Un altro elemento interessante riguarda i servizi accessori delle auto a noleggio, che oggi rappresentano il 20% del fatturato totale. Parliamo di tutto ciò che va oltre la semplice auto: coperture assicurative aggiuntive, chilometraggio illimitato, dispositivi di navigazione, possibilità di restituzione in un’altra città, conducenti aggiuntivi, e così via. Anche qui la domanda è chiara: il viaggiatore – specie se professionale – vuole un servizio su misura, completo e possibilmente senza sorprese. Le aziende di noleggio, da parte loro, stanno puntando molto su questi extra per differenziare l’offerta e aumentare la marginalità.

Un settore in salute, ma non immune da rischi

Tutto bene, allora? Non proprio. Il Rapporto ANIASA mette in evidenza che la concorrenza si fa sempre più accesa, soprattutto da parte di operatori internazionali low cost, spesso meno strutturati. E se da un lato la competizione porta tariffe più vantaggiose, dall’altro cresce l’incidenza dei reclami: tariffe poco trasparenti, condizioni contrattuali ambigue, pratiche discutibili nella gestione delle franchigie. Temi che rischiano di compromettere la fiducia dei clienti, soprattutto in ambito business, dove la chiarezza e l’affidabilità sono fondamentali.

Photo credit: Haberdoedas Photography

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