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ToggleResponsabilità, assicurazioni, denuncia e rimborso. Una guida pratica per lavoratori in viaggio che trovano l’auto danneggiata nel parcheggio dell’aeroporto
Sei appena atterrato dopo tre giorni di incontri tra clienti e fornitori, l’aereo è arrivato puntuale, il taxi navetta ti riporta al parcheggio, ma… ecco la sorpresa: la tua auto aziendale (o di proprietà) ha uno specchietto rotto, un’ammaccatura sospetta o, nei casi peggiori, segni evidenti di un urto da parte di un altro veicolo. Succede più spesso di quanto si pensi, soprattutto nei grandi scali. Secondo una ricerca condotta da SicurAUTO.it nel 2023, più del 70% dei danni da parcheggio si verifica quando l’auto è lasciata incustodita o in ambienti ad alta rotazione, come appunto i parcheggi aeroportuali.
Se viaggi per lavoro, e in particolare se utilizzi veicoli aziendali in fringe benefit o assegnazione temporanea, la questione non è solo personale: entra in gioco anche la responsabilità verso l’azienda, la gestione delle polizze, i rimborsi e persino la reputazione interna. Vediamo quindi cosa fare in modo tempestivo, efficace e documentato.
D’altro canto fleet manager e travel manager farebbero bene a formare i propri dipendenti su questi scenari, inserendo linee guida nel piano di mobilità o nel manuale delle trasferte. E magari, quando si prenota un parcheggio per un viaggio di lavoro, scegliere strutture con copertura assicurativa trasparente, sorveglianza attiva e assistenza h24.
Documenta prontamente i danni auto parcheggiata
Il primo istinto è quello di salire subito in macchina e andare a fare la denuncia con l’amaro in bocca di questa seccatura. Ma se si tratta di un veicolo aziendale, la prassi vuole che ogni danno, anche minimo, venga documentato immediatamente, sia per questioni assicurative che per la gestione interna della flotta.
Scatta foto nitide da più angolazioni, documentando non solo il danno ma anche il contesto: posizione del veicolo nel parcheggio, eventuali telecamere presenti, veicoli vicini che potrebbero essere coinvolti, ticket d’ingresso con orario, cartelli del parcheggio. Se il mezzo fa parte di una flotta gestita da un fleet manager, dovrai inviare subito le prove via email o tramite l’app gestionale aziendale.
Nel caso in cui la macchina sia noleggiata a breve termine, il discorso si fa ancora più delicato: ogni ora di ritardo nella segnalazione può tradursi in penali contrattuali, come previsto dalle condizioni generali delle principali società di autonoleggio (vedi ad esempio Avis, Hertz, Sixt).
Segnala l’auto danneggiata in parcheggio al gestore
La seconda mossa è rivolgerti al personale del parcheggio, che si tratti di un’area ufficiale dell’aeroporto (come P4 Easy Parking a Fiumicino o P2 Executive a Linate) o di un parcheggio privato in convenzione. Richiedi la redazione di un verbale o di un modulo di constatazione interna, che riporti l’orario della tua segnalazione e la descrizione del danno. Se non è disponibile personale in loco (cosa che succede nei parcheggi automatizzati), cerca di ottenere un numero di assistenza e invia subito la segnalazione tramite PEC o email, allegando foto e dettagli.
Nel caso di parcheggi custoditi e a pagamento, il gestore ha una responsabilità civile verso il cliente, anche se spesso cerca di escluderla con clausole presenti nel contratto o nel regolamento (ad esempio: “non si risponde per danni da terzi”). Tuttavia, secondo la Cassazione Civile (Sent. n. 6314/2012), anche il semplice biglietto d’ingresso può costituire prova dell’esistenza di un contratto di deposito, e dunque della responsabilità del gestore in caso di danni subiti durante la custodia. Un dettaglio da far valere, soprattutto se si è in trasferta per lavoro e si ha la necessità di tutelare il patrimonio aziendale.
Denuncia alle autorità il danno auto parcheggiata e apri un sinistro assicurativo
In parallelo alla segnalazione al parcheggio, conviene sporgere denuncia presso le forze dell’ordine. Nella maggior parte degli aeroporti esiste un posto fisso della Polizia di Stato o dei Carabinieri: spiega l’accaduto, mostra le foto e chiedi che venga redatta una denuncia contro ignoti per danneggiamento auto. Questo documento sarà fondamentale per attivare la copertura assicurativa aziendale, soprattutto se il danno è stato causato da terzi non identificati.
In caso di flotta aziendale assicurata con formula kasko, full kasko o polizze multirischio, il sinistro va segnalato immediatamente al proprio referente interno o al broker assicurativo. Alcune aziende utilizzano servizi centralizzati per la gestione dei sinistri. In questo caso, la denuncia va allegata tramite i canali ufficiali e, se previsto, il veicolo dovrà essere portato in officina convenzionata per la perizia.
Se invece si tratta di una polizza individuale intestata al driver (caso più raro), allora sarà il dipendente a dover gestire la pratica, ma con informativa obbligatoria al datore di lavoro, soprattutto se si sospetta una colpa di terzi.
E se hai individuato il responsabile?
In alcune “fortunate” circostanze, potresti trovare accanto alla tua auto il responsabile del danno, o almeno un’auto con segni compatibili come: vernice, paraurti rotto, posizione sospetta. Se hai elementi sufficienti – come un numero di targa o immagini da telecamere – puoi attivare la procedura di constatazione amichevole, oppure chiedere alle forze dell’ordine di avviare un’indagine. La tua compagnia assicurativa potrà poi avviare un’azione di rivalsa per ottenere il rimborso integrale.
Per i fleet manager, questi casi vanno tracciati nei KPI di flotta: ogni sinistro ha un impatto sui costi operativi (costi diretti e indiretti, tempo perso, veicolo fuori uso), ed è utile conservarne la traccia per aggiornare le strategie di gestione dei parcheggi e selezionare i fornitori più affidabili.
Noleggio, leasing o di proprietà: come cambia la denuncia per danneggiamento auto
Se l’auto danneggiata è un noleggio a lungo termine, le regole dipendono dalla compagnia: alcuni contratti includono franchigie molto alte in caso di danno da ignoti, altri prevedono pacchetti “zero pensieri” con copertura completa. Fondamentale è segnalare il danno prima della riconsegna del veicolo, allegando documentazione e verbali.
Nel caso di leasing operativo o finanziario, il danno va comunque notificato sia al driver che al lessor (proprietario legale del veicolo). Ogni ritardo può comportare contestazioni formali e addebiti a fine contratto.
Se invece sei un lavoratore in trasferta con auto personale utilizzata per missione, allora il risarcimento può essere richiesto tramite rimborso danni ex art. 2049 c.c., se il sinistro è avvenuto durante l’esercizio delle mansioni. Anche in questo caso, l’azienda può essere coinvolta nella richiesta di rimborso all’assicurazione o, in mancanza, con copertura extra nel piano benefit.
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Photo credit: Alexey Demidov