Perché i business travellers non dovrebbero voler sfruttare le innovazioni che semplificano loro i viaggi e la vita?

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«L’innovazione tecnologica è il futuro e i viaggiatori d’affari abituali ne stanno già sfruttando il potenziale – ha dichiarato Andrew Jordan, Chief Product and Technology Officer di CWT  commentando l’ultima ricerca che la TMC ha realizzato-. I business traveler sono persone che lavorano lontano da casa: pertanto, perché non dovrebbero voler sfruttare le innovazioni che semplificano loro i viaggi e la vita?».

Secondo la ricerca,  il 71% dei viaggiatori d’affari a livello globale è aperto all’innovazione riguardo al travel. I viaggiatori provenienti dalle Americhe e dall’Asia Pacifico sono i più favorevoli, rispettivamente con il 75% e il 71%. Gli europei, invece, sono un pochino più diffidenti nei confronti dei cambiamenti: il 7% di loro esprime riluttanza ad adottare l’innovazione nel travel rispetto al 5% dei viaggiatori dell’Asia Pacifico e al 3% di quelli delle Americhe.

Quali sono i 3 dispositivi più utilizzati in viaggio?

Quando si viaggia per affari, i tre dispositivi più importanti da portare con sé, secondo la ricerca, sono i cellulari (81%), i computer (52%) e i caricabatteria portatili (41%). L’interesse verso questi ultimi è cresciuto considerevolmente dal 2017 ed essi hanno ormai superato i tablet, occupando la terza posizione. Nel 2017, solo il 23% dei viaggiatori a livello globale portava con sé questi device. I tablet sono invece scesi dal 37% (2017) al 32% (2019) nell’elenco degli oggetti da mettere in valigia.

Gli smartphone sono citati tra i tre dispositivi più importanti da portare con sé dall’86% dei viaggiatori delle Americhe, dall’83% di quelli provenienti dall’Asia Pacifico e dal 73% degli europei.

Sono ancora i viaggiatori delle Americhe a ottenere il punteggio più elevato quando si tratta di computer (59%), seguiti dagli europei (51%) e dell’Asia Pacifico (48%). Questi ultimi sono i più preoccupati di rimanere con i device scarichi mentre sono in viaggio: il 49% di loro preferisce infatti portare caricabatterie portatili contro il 36% dei viaggiatori delle Americhe e il 34% di quelli europei.

«Restare connessi in viaggio non è più un lusso, è un requisito essenziale – afferma Jordan -. Ciò che conta non è più il numero di dispositivi, quanto la sicurezza che i viaggiatori possano essere accessibili e produttivi durante tutto il viaggio».

Innovazione preferita vs. utilizzata riguardo ai viaggi

Il check-in online è l’innovazione preferita e allo stesso tempo più utilizzata per il travel (rispettivamente 18% e 45%), seguito da:
 Servizi Google (16% e 42%);
 Strumenti di prenotazione online (14% e 44%);
 App di viaggio per dispositivi mobili (12% e 41%);
 Scansioni della retina e delle impronte digitali ai controlli di sicurezza in aeroporto rispetto ai documenti di identità (8% e 16%);
 Pre-check TSA – Transportation Security Administration (6% e 16%);
 Richieste di visti online (5% e 22%);
 Programma Global Entry per velocizzare ingresso negli USA (5% e 13%);
 Servizi di ride sharing (5% e 26%) e
 Reception con robot o chioschi dedicati in hotel e/o aeroporti (5% e 17%).

I viaggiatori dell’Asia Pacifico evidenziano le maggiori differenze a livello statistico, con il 18% che vota i servizi di Google come innovazione preferita e il 50% che li utilizza, nonché il 15% che preferisce gli strumenti di prenotazione online e il 49% che li usa.
Per quanto riguarda i viaggiatori delle Americhe, il 47% utilizza il check-in online, il 43% i servizi Google e il 41% le app di viaggio per dispositivi mobili. Il controllo preventivo TSA si classifica al primo posto come innovazione preferita (16%).
Gli europei mostrano invece differenze più contenute dal punto di vista statistico, con il 26% di loro che vota il check-in online come innovazione preferita e il 50% che lo utilizza.

Quali sono i 5 paesi più aperti all’innovazione in materia di viaggi?

I 5 Paesi più aperti all’innovazione in materia di viaggi sono:

1. Argentina: 85%
2. Messico: 85%
3. Brasile: 83%
4. Spagna: 83%
5. Italia: 82%

La ricerca è stata condotta in collaborazione con Artemis Strategy Group
Artemis Strategy Group è una società di ricerca specializzata in posizionamento di marca, studi di pensiero e temi legati alle policy.

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