Il turismo enogastronomico: investire nel gusto

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Italia: una terra così variegata al suo interno che sarebbe più corretto parlare di tante “Italie” che dialogano tra loro influenzandosi e contaminandosi di storie e tradizioni differenti. Grazie alla sua sterminata offerta di prodotti eccellenti, in territori di squisita bellezza, l’Italia è la meta perfetta per il turismo enogastronomico, la destinazione ideale per sognare e occhi aperti e stomaco pieno quando si viaggia.

Un itinerario per ogni località, si potrebbe dire: dai vini e i tartufi delle Langhe ai dolci siciliani, dalle cantine toscane alla pastasciutta salentina, non c’è regione che non abbia da offrire al turista un vero e proprio tripudio di sapori da gustare di fronte a panorami mozzafiato.

Il turismo gastronomico rappresenta un settore importantissimo dell’offerta italiana: è un particolare modo di concepire il viaggio, finalizzato ai puri piaceri del palato inseriti in una cornice pittoresca, che garantisce al territorio prestigio e valorizzazione. Una risorsa inestimabile, quindi, continuamente rinvigorita dalla peculiarità di prodotti tipici che non smettono di attirare ogni anno migliaia di gourmands da tutto il mondo.

Un settore in continua crescita: prestigio e reddito nel turismo enogastronomico

Investire in questo settore significa saper individuare diversi temi enogastronomici che stimolino interesse e curiosità in chi si appresta a compiere un viaggio alla ricerca di sapori nuovi; i percorsi andranno quindi tracciati in base alle migliori località che possano soddisfare le aspettative dei turisti in termini di qualità e varietà dei prodotti.

L’Italia ha la fortuna di possedere prodotti di eccellenza per tradizione e innovazione; il turismo enogastronomico rappresenta il 30% della spesa turistica impiegata nel nostro Paese, e ben 2 turisti su 3 considerano la cultura e il cibo a pari livello tra le motivazione che li spingono ad approdare nella penisola. Recenti dati hanno registrato trend positivi nel settore, e si prevede una potenziale crescita per i prossimi anni: i “turisti del gusto”, insomma, sono quelli che spendono di più durante i loro tour tra le Alpi e il Mediterraneo.

Il turismo enogastronomico non potrebbe tuttavia sussistere senza l’ottimo lavoro portato avanti da abili operatori turistici capaci di cogliere tutte le potenzialità che un territorio può esprimere: gli itinerari turistici devono infatti far immergere totalmente il viaggiatore nella scoperta di un patrimonio ricco di cultura e storia, facendolo fruire di percorsi sostenibili e rispettosi dell’ambiente, in una situazione di perfetta sinergia con le realtà imprenditoriali impegnate nella conservazione delle tradizioni locali. Favorendo la diffusione di un turismo integrato a livello ambientale, culturale ed enogastronomico si aumenterà, tanto nei cittadini quanto nei turisti, la consapevolezza dell’importante salvaguardia di un vero e proprio tesoro in grado di smuovere l’economia nazionale.

 

Il turismo enogastronomico: investire nel gusto

Il turismo enogastronomico tra passato, presente e futuro

Tra la fine del 2015 e questi primi mesi del 2016 l’Italia ha ospitato importanti eventi riguardanti la promozione del turismo enogastronomico, in preparazione all’appuntamento con il Salone del Gusto e Terra Madre a settembre.

  • A fine ottobre a Stresa si è tenuta la XVI edizione di BITEG – Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico, il più prestigioso evento nazionale di comunicazione, promozione e vendita del prodotto turistico enogastronomico, patrocinato dall’ENIT, Agenzia Nazionale del Turismo. Settanta buyer stranieri provenienti da oltre venti Paesi hanno incontrato più di cento seller di tutte le regioni d’Italia, che hanno fatto conoscere loro le tante proposte dedicate ai viaggiatori gourmands che arrivano nella nostra penisola.
  • A metà maggio Milano è diventata la tappa italiana del tour enogastronomico portato avanti dalla Catalogna, nominata Regione europea della Gastronomia 2016: il grandissimo successo della Catalogna come meta turistica a livello mondiale è anche dovuto alla qualità dei suoi prodotti, testimoniata dalla presenza sul territorio di 50 ristoranti premiati con stelle Michelin, 12 Denominazioni di Origine Protetta e 9 Igp. Un’occasione di interscambio tra territori di eccellenza enogastronomica, dunque, che hanno rinnovato l’appuntamento a fine settembre, quando a Barcellona si terrà Buy Catalunya, con oltre 150 buyer provenienti da tutto il mondo.
  • Infine, è quasi d’obbligo anticipare quello che sarà l’evento per eccellenza della promozione di prodotti locali provenienti da ogni parte del mondo: dal 22 al 26 settembre Torino ospiterà Terra Madre Salone del Gusto. Protagonisti saranno coloro che fanno del cibo il loro mestiere quotidiano, inseriti all’interno della più importante manifestazione internazionale dedicata alla cultura gastronomica: Torino diventerà un grande mercato animato da espositori provenienti dai cinque continenti, a testimonianza di come si possa voler bene alla terra coltivandola e prendendosene cura.

L’Italia come crocevia di tradizioni enogastronomiche che si incontrano, dunque. Una continua ricerca della valorizzazione di una fonte sempre sgorgante e feconda, da cui trarre giovamento sia incrementando ulteriormente il turismo nostrano, sia diffondendo in altri Paesi certe abilità indispensabili nello sviluppo del terziario.

 

 

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