Pratica di business in Corea del Sud: costumi ed etichetta

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Gli usi e costumi dei coreani sono molto diversi dai nostri, non solo nella normale quotidianità, a livello privato e sociale, ma anche nelle relazioni di lavoro. Conoscere gli aspetti fondamentali della pratica di business in Corea del Sud può essere un valido aiuto per concludere al meglio gli affari, avvicinando due culture distanti.

Come comportarsi in Corea del Sud durante il primo incontro di lavoro

Fin dal momento in cui si fa conoscenza della controparte negli affari, è bene rispettare alcune norme di comportamento tenute molto in considerazione dai coreani:

  1. è preferibile farsi introdurre da una terza persona, anziché presentare se stessi;
  2. stringere la mano è ormai diventata una diffusa pratica di business in Corea del Sud, quindi come primo approccio è indicato e consigliabile;
  3. è fondamentale scambiarsi i biglietti da visita già nel corso del primo meeting, badando bene a sottolineare con enfasi il proprio titolo in modo che l’interlocutore comprenda l’entità del vostro status e l’autorità che rappresentate; ricordate inoltre che i biglietti da visita sono considerati dai coreani parte integrante della persona che hanno di fronte, quindi è necessario mostrare lo stesso rispetto nel leggere e maneggiare quanto viene presentato a voi;
  4. sarebbe opportuno usare entrambe le mani per porgere e ricevere il biglietto da visita, assimilando in questo modo la gestualità tipica della cultura coreana.

Le regole del business meeting in Corea del Sud

Generalmente è pratica di business comune in Corea del Sud fissare un appuntamento con circa due settimane d’anticipo rispetto al meeting in programma.

L’orario più consono per gli incontri di lavoro si aggira tra le 10 e le 12 o tra le 12 e le 14.

La puntualità è considerata un grande segno di rispetto, quindi è opportuno sforzarsi di non fare ritardo agli appuntamenti.

Al contrario, non stupitevi se vi capita di imbattervi in cancellazioni improvvise di impegni in agenda da parte dei dirigenti coreani. Il cambio di programma può essere certo dovuto a un evento inaspettato, ma spesso è da intendersi come segno della mancanza di reale interesse a concludere un affare, o come necessità di ritardare di qualche tempo la decisione ultima sugli accordi da stipulare.

Molto gradito in Corea del Sud è lo scambio di doni tra uomini d’affari nel corso del primo incontro. Costituiscono sicuramente il modo più efficace per avviare serenamente le trattative di business. Anche in questo caso vanno osservate alcune formalità:

  1. aspettare che sia il vostro ospite a offrirvi per primo il regalo;
  2. ricevere e porgere a vostra volta il dono con entrambe le mani;
  3. accertarsi che i regali siano all’incirca di pari valore.

Infine, onde evitare incomprensioni è buona usanza mantenere i contatti con la controparte inviando lettere o email, preferendo così la comunicazione scritta a quella orale, spesso più ostica.

La lingua del business in Corea del Sud

La lingua usata nella pratica di business in Corea del Sud è l’inglese.

Tuttavia, malgrado la maggior parte dei coreani abbia studiato l’inglese a scuola, molti non hanno nel quotidiano una pratica orale così diffusa. Tra gli uomini d’affari si trovano comunque molto frequentemente persone che lo parlano fluentemente, e questo agevola le comunicazioni.

Per non incappare nei tipici fraintendimenti della comunicazione verbale con gli stranieri, ecco alcuni suggerimenti utili:

  • parlare piano, pazientemente, e con un volume moderato;
  • evitare di porre domande che prevedano più opzioni di risposta, ma indurre l’interlocutore a rispondere sempre in modo affermativo o negativo;
  • usare parole il più possibile parole corte e semplici;
  • se si sta parlando con più persone, dare agli interlocutori il tempo di tradurre o spiegare meglio tra di loro quanto è stato appena detto;
  • ripetere ogni tanto i concetti chiave del vostro discorso;
  • ove possibile, scrivere i punti salienti che vorreste fissare nella testa dell’interlocutore e che risultano per voi i cardini del vostro messaggio;
  • trovare un modo cortese per far ripetere o parafrasare alla controparte quanto avete detto fino a un certo momento della conversazione;
  • imparare almeno le parole ed espressioni coreane più usate nel business.

Infine, ancora un paio di accorgimenti sulle diverse valenze assunte dal “sì” e dal “no” in Corea del Sud.

Sì e no nella pratica di business in Corea del Sud

Il “sì” è usato dai coreani con il valore di “capisco”, e, nel caso di possibili richieste pratiche, rispondere affermativamente non equivale ad accettare in toto, ma va piuttosto interpretato con un “cercherò di fare del mio meglio”.

Per quanto riguarda il “no”, esprimerlo in modo diretto è considerata una scortesia da parte dei coreani. Pertanto, è usanza diffusa trovare il modo di manifestare un diniego indirettamente.

In che modo? Ad esempio, imponendo delle condizioni inaccettabili, o rifiutare un invito semplicemente non presentandosi nel luogo indicato all’orario prestabilito.

Come stipulare i contratti in Corea del Sud

Nella pratica del business in Corea del Sud i contratti sono visti come un buon punto di partenza per gli affari, più che come il risultato finale degli accordi.

Tenete sempre in considerazione un dettaglio fondamentale: i coreani preferiscono i contratti “flessibili”, con la possibilità, cioè, di apportare delle modifiche con l’evolversi della situazione. Questo è dovuto al peso maggiore che viene dato alle relazioni interpersonali rispetto all’accordo scritto.

Non stupitevi se la vostra controparte pretende, a un certo punto, di cambiare alcuni punti del contratto: dal momento che le relazioni di business fino a quel momento sono state positive e proficue, per l’uomo d’affari coreano è normale infondere lo stesso “spirito” anche al legame contrattuale.

Utilizzo di nomi e titoli in Corea del Sud

Quando ci si rivolge a un coreano, è bene utilizzare il suo titolo seguito dal nome di famiglia, a meno che non siano state espresse indicazioni differenti.

Molti coreani usano spesso un nome occidentale, in segno di rispetto e come agevolazione nei confronti dell’interlocutore, ma è meglio conoscerne anche le autentiche generalità.

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