Parigi sotterranea: i segreti della necropoli

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Al di sotto dei più eleganti boulevards alberati e delle romantiche promenades lungo la Senna, un’altra città, cupa e funeraria, si estende per centinaia di chilometri, immersa in un’oscurità secolare e schiacciata dal peso dell’oblio. Si tratta della Parigi sotterranea, un reticolo di gallerie adibite a catacombe che si dipana per quasi 300 km. Un lato B della capitale francese sconosciuto ai più, e, proprio per questa nuance misteriosa, ancora più affascinante, malgrado la tetraggine che lo caratterizza.

Se vorrete dare al vostro viaggio d’affari a Parigi una sfumatura noir, sicuramente un tour dove non batte il sole vi potrà regalare un’esperienza a forte impatto emotivo.

Cosa si nasconde nei cunicoli della Parigi sotterranea?

Di tutto il lungo percorso sotterraneo che si sviluppa dai 15 ai 25 metri di profondità – proprio al di sotto della piazza Denfert-Rochereau, a sud di Parigi – solo 6 km sono aperti al pubblico.

Sono tanti, tuttavia, i parigini audaci che sfidano i divieti e si intrufolano nei cunicoli manomettendo i tombini che coprono i pozzi a pioli utilizzabili per l’accesso: parliamo dei cosiddetti Cataphiles, gruppi di coraggiosi esploratori che di notte vanno  illegalmente alla scoperta dei segreti della Parigi sotterranea, armati di torce e adrenalina. Gli ingressi che collegano la superficie al sottosuolo sono riconoscibili generalmente per le incisioni “IGC” (Inspection Générale des Carrières) o “IDC”(Inspection des Carrières): passeggiando lungo la rive gauche, potreste dunque divertirvi a cercare questi segni di riconoscimento, immaginando la vastità della necropoli sotto i vostri piedi.

L’origine di questo articolato ossario risale al tardo XVIII secolo, quando, dopo un periodo interminabile di inefficienza dei servizi di sepoltura, particolarmente insalubri e degradanti, si decise di avviare, a partire dal 1786, l’esumazione e il trasferimento di tutti i defunti parigini in quell’area che in antichissima epoca gallo-romana veniva sfruttata come giacimento di calcare, gesso e argilla. Chiusa all’inizio del secolo, la cava era stata sottoposta a vari lavori di ristrutturazione a partire dal 1777, sotto la sovrintendenza del tenente Alexandre Lenoir. La cerimonia di consacrazione delle catacombe si tenne il 7 aprile 1788: se nei primi anni esse furono usate soprattutto come deposito di ossa, dal 1880 l’ispettore generale Louis-Étienne Héricart de Thury supervisionò ulteriori processi di restauro che le trasformarono in un vero e proprio mausoleo. Dal 1874, poi, l’area sepolcrale iniziò a ricevere i suoi visitatori.

Ma questa Parigi sotterranea non è solo un luogo funebre: tanti furono, nel corso della storia, i momenti in cui le catacombe vennero sfruttate come passaggi per la fuga o luoghi di rifugio, a partire dalla Rivoluzione Francese e dalla Comune di Parigi del 1871, fino alla seconda guerra mondiale, quando i tedeschi vi costruirono un bunker, e al periodo della resistenza parigina, quando le gallerie ospitarono il quartier generale della liberazione, per finire agli anni della guerra fredda, con il rifugio antiatomico creato dai cittadini all’insaputa del governo.

Un tour della ville lumière può quindi anche includere una tappa in questo luogo dimenticato e affossato dalla storia: vengono infatti organizzate a Parigi delle visite guidate di circa 3 ore che accompagnano i turisti per 1 km, fornendo tutte le informazioni e curiosità sul più inquietante e macabro cimitero parigino.

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