L’auto elettrica preoccupa i produttori di petrolio

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Nel giro di 10 anni almeno il 30% delle auto in circolazione sarà elettrico. Questa è la previsione ormai condivisa dai maggiori esperti e osservatori.

Secondo a quanto afferma l’OPEC, l’organizzazione dei Paesi produttori di Petrolio, a partire dal 2030 ci sarà un forte calo della domanda di petrolio, quando appunto un veicolo su quattro sarà spinto da un motore totalmente elettrico. Il loro maggiore timore è che questa stima venga superata, dai fatti e la previsione venga anticipata di qualche anno a seguito dell’affermazione delle società di car sharing e dei colossi del digitale, che attraverso società come Lyft e Uber stanno abituando le persone a vivere senza auto e ad affidarsi ai servizi di condivisione.

Intere economie basate oggi sulla produzione del petrolio, già provate in questi anni dalla speculazione dei prezzi, dal conflitto in medio oriente tra Sciiti e Sunniti e dalla disputa a distanza tra USA e Russia per il controllo dell’economia e dei territori, dovranno rivedere il loro progetti di sviluppo e di investimento perdendo di fatto, una rendita di posizione che le ha privilegiate per anni. Il rischio di una crisi economica sempre più estesa come causa di nuovi conflitti è molto alta, tutti sperano in un graduale riequilibrio economico e in un periodo di pace per ristabilire rapporti di business e investimenti.

Nel breve tuttavia, la domanda di Petrolio sta salendo e il prezzo dei 50 dollari a barile è il valore che molte imprese Italiane guardano come limite per la ripartenza degli investimenti da parte degli Stati produttori di greggio.

Certamente Paesi come l’Italia contribuiranno a mantenere le quote di consumo di petrolio e gas alte, ancora per diversi anni. Infatti l’energia elettrica noi la compriamo dalla Francia che la produce con il nucleare oppure la produciamo con centrali termoelettriche. Quindi, anche l’introduzione di migliaia di auto elettriche, se non si inizia a sfruttare in maniera significativa le fonti alternative di energia pulita, faremo pochi passi avanti sia sul fronte dei consumi, sia quello delle emissioni inquinanti!

Un mercato come quello Cinese, invece, aperto alle nuove tecnologie e grande consumatore di petrolio e derivati, potrà diventare strategico e incidere sulla produzione mondiale qualora avvii serie politiche ambientali e di controllo delle emissioni di CO2.  Potrà così contribuire fattivamente, visti i numeri, alla diminuzione mondiale dei consumi totali calmierando prezzi e domanda.

Mai avrei pensato vedendo le prime piccole auto elettriche, colorate e silenziose, che queste avrebbero condizionato il futuro e l’economia mondiale.

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