Il turismo è ripartito, ma nelle grandi città fa fatica

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Il turismo in Italia è ripartito, ma le richieste di prenotazione, come nel 2020, riguardano principalmente le destinazioni mare dell’estate e toccano solo marginalmente le città d’arte.
Con una differenza: c’è stato un anno di tempo per organizzarsi e Milano è rimasta indietro rispetto alle altre grandi città italiane.

La constatazione arriva da ATR, l’associazione degli albergatori milanesi in seno a Confesercenti, che fa notare la poca attenzione delle amministrazioni locali nelle politiche per attrarre turisti, al contrario di altre aree metropolitane che, intuendo la complessità della ripartenza, si sono organizzate per tempo.

Per ATR manca soprattutto un piano di promozione all’estero per salvare l’estate dell’industria ricettiva: con la ripresa delle tratte aeree verso sempre più destinazioni e con l’arrivo dei così detti voli “covid tested” Milano potrebbe trarre benefici ma rischia di vedere i turisti fuggire altrove.

“Già a dicembre scorso avevamo chiesto l’apertura di un tavolo per discutere di come rilanciare il turismo, a cui ci è stato risposto che era tutto sotto controllo” Spiega il presidente di ATR Rocco Salamone. Oggi però vediamo che le città che hanno utilizzato il periodo di chiusure per progettare una strategia ora possono raccogliere i frutti. – prosegue Salamone

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