Il Car Sharing elettrico per equilibrare la rete di distribuzione dell’energia

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Il car sharing elettrico, come soluzione ottimale per ridurre l’emissione di CO2 e il traffico cittadino appare una soluzione evidente; ma che potesse essere un elemento importante per l’equilibrio e la distribuzione della rete energetica globale è una vera novità.

Da anni le aziende responsabili della rete elettrica, cercano soluzioni in grado di equilibrare l’erogazione dell’energia tra i momenti di picco della richiesta e i periodi di minor utilizzo.

La complessità delle reti di distribuzione e le diverse fonti di produzione hanno evidenziato da tempo diversi livelli di fragilità strutturali. Da anni la ricerca di una maggiore resilienza delle reti ai momenti di forte stress, le possibili soluzioni tecniche, è al centro di studi e progetti per evitare improvvisi collassi del sistema come i grandi blackout accaduti in passato negli Stati Uniti e in Europa.

Le creazioni di reti ad alveare, come la natura insegna, con una forte capillarizzazione delle fonti di produzione, anche domestica, in grado di restituire alla rete l’energia prodotta quando non utilizzata, creano equilibrio tra produzione e richiesta e l’area territoriale.

Come ricaricare l’auto elettrica per il Car Sharing

L’accordo tra Nissan Italia con MOV-E ed Enel Energia s’integra pienamente in questa filosofia attraverso la tecnologia V2G (Vehicle-to-Grid). L’auto ricaricata di notte durante i momenti di minor richiesta energetica, durante il giorno attraverso le colonnine V2G, rilascia delle microscariche nella rete riequilibrando il sistema.

La possibilità di caricare l’auto senza costi di notte svolgendo la funzione di accumulatore durante il giorno rappresenta un veicolo veramente a impatto zero. La sperimentazione è partita dopo le istallazioni già avvenute in Danimarca e Gran Bretagna anche a Genova, dove all’Istituto Italiano di Tecnologia, sono state date in dotazione due auto Leaf e impiantate due colonnine V2G.

Ora spetta al Governo Italiano, muoversi velocemente in tal senso. Infatti, da noi la legge non autorizza la bi direzionalità della ricarica. Un’auto elettrica può ricevere energia dalla rete, ma non può immetterla o restituirla. Le colonnine dell’Enel sistemate all’IIT per il momento funzioneranno nel sistema tradizionale, solo ricarica, in attesa che la Burocrazia si muova considerato che la tecnologia Italiana è pronta e accessibile negli altri paesi europei.

Un pensiero mi affascina: immaginare moltissime auto elettriche, come api, che contribuiscono alla griglia, all’alveare dell’energia elettrica. Forse le soluzioni per molti dei problemi della Società moderna le abbiamo già; basta guardare meglio la natura!

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