Come motivare i dipendenti che viaggiano

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Tutti i comportamenti umani, anche quelli che possono sembrarci banali o casuali, sono sempre determinati dalla motivazione. La capacità di indagare sulle motivazioni delle persone permette di comprendere perché certi comportamenti sono stati realizzati o come sono stati raggiunti  meglio degli obiettivi .
La performance lavorativa dei dipendenti che viaggiano per lavoro è spesso influenzata dalle conoscenze, dalle emozioni, dalle esperienze e dalle relazioni personali oltre che naturalmente dalla situazione di lavoro.

Se prendiamo ad esempio la teoria dei bisogni di Maslow, questa colloca i bisogni umani in una gerarchia piramidale:

  1. Bisogni fisiologici, cioè quelli connessi agli aspetti più antichi alla sopravvivenza immediata;
  2. Bisogni di sicurezza, che invece sono relativi alla sopravvivenza a lungo termine;
  3. Bisogni di affiliazione, collegati alla necessità di scambio affettivo con gli altri o appartenenza al gruppo ;
  4. Bisogni di stima e precisamente al riconoscimento da parte degli altri e rispetto di sé;
  5. Bisogni di autorealizzazione e la relativa capacità di creare relazioni umane profonde.

Se leghiamo questi bisogni agli aspetti dei viaggiatori d’affari possiamo dire che:

  • I Bisogni Fisiologici sono legati a un compenso adeguato, ad incentivi economici e alle condizioni di lavoro anche durante un viaggio d’affari.
  • La Sicurezza è legata alla sicurezza sul lavoro e alla sicurezza in viaggio.
  • L’Affiliazione è legata al gruppo di lavoro di un’azienda o ad una filiale estera e al team internazionale.
  • La Stima al riconoscimento della persona e del professionista.
  • L’Autorealizzazione al successo.

Motivazione3La motivazione dei dipendenti è un fattore cruciale per molte aziende, che tendono a sollecitare per ottenere prestazioni sempre più elevate per aumentare la produttività. Tuttavia non sempre vengono prese però in considerazione i veri bisogni dei viaggiatori d’affari.

Chi viaggia per affari  è spesso fuori casa, lontano dalla propria famiglia e dai suoi ambienti, e  necessita da parte delle organizzazioni di leve motivazionali ben precise che lo incoraggino ad andare oltre le aspettative e tenere una motivazione elevata e costante in tutto il momento della trasferta di lavoro.

Pensare di motivare il personale in viaggio con, ad esempio, un buono di x euro  per cercare di creargli un’emozione per fargli aumentare le prestazioni è uno degli errori che spesso vengono commessi.

I viaggiatori d’affari riescono a dare il meglio solo quando sono opportunamente motivati e vengono soddisfatti i bisogni primari sopra citati e quelli relativi al riconoscimento della persona.

motivazione2Immaginate se durante un viaggio l’azienda investisse in un servizio speciale per il suo viaggiatore come ad esempio un mezzo speciale dove poter assistere ad uno spettacolo unico e memorabile; oppure un servizio che lo coccoli con un massaggio al ritorno della sua trasferta.  Possono sembrare esperienze eccessive? Ma vi assicuro sono molto più motivanti che una semplice carta regalo…

E tu cosa fai per motivare il tuo personale in viaggio?

Raccontaci la tua esperienza!

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