Car sharing fenomeno in crescita, ma conviene controllare le polizze assicurative

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Secondo i vari osservatori sulla mobilità e un articolo del sole 24 ore, in Italia il car sharing si sta espandendo con un livello di crescita molto elevato. Lo dimostrano sia il numero degli abbonati, il numero delle corse e dei chilometri complessivamente percorsi. La più alta concentrazione di autovetture per numero di abitanti si registra a Firenze, mentre la città più “sharing” è Milano.

Un campanello d’allarme, leggiamo su un articolo pubblicato sul sito “bassitassi.com” che l’associazione italiana dei broker assicurativi lancia sulle polizze assicurative delle autovetture in share, in alcuni casi non sufficienti a coprire i danni ai terzi e con la possibile rivalsa nei confronti della compagnia nei confronti dell’utente abbonato.

Su questo tema spinti dall’ esigenza di saperne di più abbiamo chiesto spiegazioni a Umberto Sartin, membro della Community di Travel for business, esperto di assicurazioni, consulente e formatore riconosciuto a livello nazionale.

“In effetti, ci spiega Sartin, le coperture andrebbero sempre verificate, soprattutto per 3 aspetti:

i massimali di garanzia, polizze con massimali troppo bassi potrebbero creare problemi non solo al proprietario del mezzo (che ne risponde in solido) ma anche a chi era alla guida al momento dell’incidente.
Anche se in Italia i massimali di legge sono minimo 5.000.000 di euro non è detto che possano essere sufficienti…

le rivalse.. cioè la possibilità della compagnia di farsi rifondere il danno, da chi lo ha provocato dopo il pagamento al danneggiato. In Italia ci sono circa 90 tipi di rivalse a volte combinate tra di loro. Le più diffuse la possibilità di rivalsa dell’assicuratore in caso di incidente in stato di ebrezza e sotto l’effetto di stupefacenti.
In Italia il limite per l’ebrezza sono stringenti ed il rischio c’è.. senza considerare la possibilità delle altre tipologie di rivalsa, tipo guida in aree private, con la revisione scaduta, con i pneumatici non a norma….

le “personalizzazioni”, talvolta per pagare meno la gente limita la guida a persone sopra determinate età, in genere 26 anni, e se la usa un venticinquenne?
Senza considerare eventuali, anche se oramai veramente rare sul mercato, formule con “franchigia.”

Un consiglio quando utilizzate un auto in prestito da un amico, la noleggiate nelle forme più tradizionale o la prendete in sharing, controllate la polizza! Meglio investire 5 minuti di tempo che avere brutte sorprese

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